Vincenzo da filicaia e le sue opereGiachetti, 1901 - 430 pages |
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Accademici Accademici della Crusca altre amore Anton Maria Salvini argomento assai bisogna Bonaventuri buon Canto canzone CAPONI Vincenzo carmi Castellani certo ch'io chè ciel codici colla composizioni composto concetto credo Cristina di Svezia Crusca Dante dire Ediz edizioni egloghe Elettor di Baviera esempio Firenze Foscolo Francesco Redi gloria gran Granduca indietro a pag intitolata intorno invece Kara Mustafà Leopardi Leopoldo lettera Lettere licaia lirica lodi Lorenzo Magalotti Magalotti maniera Maria Matini medesimo mente Menzini MORENI morte parla pensare pensiero PETR Petrarca pianto Pindaro Pisa poco poesie del Filicaia poeta poetica del Filicaia possa potuto proprio quartina Redi rettorica rime inedite S. D. Maestà Salvini Secento segg sembra sentimento sicchè sieno sonetto stanza studj TASSO terz terzina Toscana troppo troviamo V. S. Ill.ma valore vede versi Vienna VII della canz Vincenzo Da Filicaia Vincenzo Viviani zione
Popular passages
Page 326 - Ma anche dove ha quel sommo sublime di stile simile allo scritturale e profetico, non è molto piacevole per cagione della monotonia delle sue canzoni e perché le impressioni di quel sommo sublime essendo troppo veementi non possono durar gran tempo e si spengono e il lettore ci si assuefà; sì che con quella monotonia viene a rendersi il sublime inefficace, e le odi stucchevolucce »2.
Page 338 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 129 - ... in una: miseria odierna, grandezza antica: Italia vecchia, Grecia giovane: italiani forzati a combattere per il dominatore straniero, greci morenti liberi per la patria. Nella prima parte, nelle querele cioè su le condizioni italiane, il poeta pare un principiante che si badi troppo a torno e si ripeta e allunghi; o, meglio, è come uno che esce in un giorno d'estate da una prigione buia (sette anni di filologia e di frammenti), che da prima abbaglia, tituba, barcolla, ma d'un tratto piglia...
Page 133 - ... intelligenti, che anche questo genere capitalissimo di componimento abbia tuttavia da nascere in Italia, e convenga crearlo. Ma fra i quattro principali che sono il Chiabrera, il Testi, il Filicaia, il Guidi, io metto questi due molto ma molto sotto i due primi; e nominatamente del Guidi mi maraviglio come abbia potuto venire in tanta fama che anche presentemente si ristampi con diligenza e più volte.' E perché il Chiabrera con molti bellissimi pezzi non ha solamente un...
Page 276 - Ed incerti guadagni, e cerio danno; Perdite amare, e tormentosi acquisti ; Inquieto riposo, e fiera pace; Notti confuse, e dì turbati e tristi; Mal che sempre sta fermo, e ben fugace; Libertà serva, e lealtà infedele; Speme che pasce, e in un distrugge e sface; Desire a se rubello, altrui fedele; Infami onori, e gloria oscura e tetra, E in dolce assenzio attossicato mele.
Page 78 - Son per lei l' alte mura, ond' ella é cinta ! Mira le palpitani Sue rocche ! odi, odi il suon che a morte sfida ! Le disperate strida Odi, ei singulti e le querele ei pianti Delle donne tremanti, Che al fiero aspetto dei comun perigli Stringonsi al seno i vecchi padri ei figli. L...
Page 78 - Tanai solca, e quei che rade Le sarmatiche biade, E quei che calca la bistonia neve, E quei che 'l Nilo è che l' Oronte beve. Di Cristian sangue tinta Mira dell...
Page 276 - E le promesse sue d' effetto vote . Il san quest' occhi a lacrimar sì avvezzi, E sallo il core, ei mie' pensieri il sanno , Che trovaro in lui sempre onte e disprezzi, E falso riso , e lusinghiero inganno , E puri affanni, e piacer brevi e misti, ' Ed incerti guadagni , e certo danno ; Perdite amare , e tormentosi acquisti...
Page 363 - A l'apparir de la beltà novella nasce un bisbiglio e '1 guardo ognun v'intende, sì come là dove cometa o stella, non più vista di giorno, in ciel risplende: e traggon tutti per veder chi sia sì bella peregrina, e chi l'invia.
Page 337 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.