Vincenzo da filicaia e le sue opere

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Giachetti, 1901 - 430 pages
 

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Popular passages

Page 326 - Ma anche dove ha quel sommo sublime di stile simile allo scritturale e profetico, non è molto piacevole per cagione della monotonia delle sue canzoni e perché le impressioni di quel sommo sublime essendo troppo veementi non possono durar gran tempo e si spengono e il lettore ci si assuefà; sì che con quella monotonia viene a rendersi il sublime inefficace, e le odi stucchevolucce »2.
Page 338 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 129 - ... in una: miseria odierna, grandezza antica: Italia vecchia, Grecia giovane: italiani forzati a combattere per il dominatore straniero, greci morenti liberi per la patria. Nella prima parte, nelle querele cioè su le condizioni italiane, il poeta pare un principiante che si badi troppo a torno e si ripeta e allunghi; o, meglio, è come uno che esce in un giorno d'estate da una prigione buia (sette anni di filologia e di frammenti), che da prima abbaglia, tituba, barcolla, ma d'un tratto piglia...
Page 133 - ... intelligenti, che anche questo genere capitalissimo di componimento abbia tuttavia da nascere in Italia, e convenga crearlo. Ma fra i quattro principali che sono il Chiabrera, il Testi, il Filicaia, il Guidi, io metto questi due molto ma molto sotto i due primi; e nominatamente del Guidi mi maraviglio come abbia potuto venire in tanta fama che anche presentemente si ristampi con diligenza e più volte.' E perché il Chiabrera con molti bellissimi pezzi non ha solamente un...
Page 276 - Ed incerti guadagni, e cerio danno; Perdite amare, e tormentosi acquisti ; Inquieto riposo, e fiera pace; Notti confuse, e dì turbati e tristi; Mal che sempre sta fermo, e ben fugace; Libertà serva, e lealtà infedele; Speme che pasce, e in un distrugge e sface; Desire a se rubello, altrui fedele; Infami onori, e gloria oscura e tetra, E in dolce assenzio attossicato mele.
Page 78 - Son per lei l' alte mura, ond' ella é cinta ! Mira le palpitani Sue rocche ! odi, odi il suon che a morte sfida ! Le disperate strida Odi, ei singulti e le querele ei pianti Delle donne tremanti, Che al fiero aspetto dei comun perigli Stringonsi al seno i vecchi padri ei figli. L...
Page 78 - Tanai solca, e quei che rade Le sarmatiche biade, E quei che calca la bistonia neve, E quei che 'l Nilo è che l' Oronte beve. Di Cristian sangue tinta Mira dell...
Page 276 - E le promesse sue d' effetto vote . Il san quest' occhi a lacrimar sì avvezzi, E sallo il core, ei mie' pensieri il sanno , Che trovaro in lui sempre onte e disprezzi, E falso riso , e lusinghiero inganno , E puri affanni, e piacer brevi e misti, ' Ed incerti guadagni , e certo danno ; Perdite amare , e tormentosi acquisti...
Page 363 - A l'apparir de la beltà novella nasce un bisbiglio e '1 guardo ognun v'intende, sì come là dove cometa o stella, non più vista di giorno, in ciel risplende: e traggon tutti per veder chi sia sì bella peregrina, e chi l'invia.
Page 337 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.

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