Giambi ed epodi di Giosuè Carducci (1867-1872): nuovamente raccolti e corretti, con prefazione

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N. Zanichelli, 1882 - 196 pages
 

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Popular passages

Page 126 - E lì, per trar l' amico suo di pena Che sostenea nella prigion di Carlo, Si condusse a tremar per ogni vena. Più non dirò , e scuro so che parlo ; Ma poco tempo andrà che i tuoi vicini Faranno sì che tu potrai chiosarlo. Quest' opera gli tolse quei confini 2.
Page 171 - 1 fluttuante Secolo, ei grande, austero, immoto appare. Da quelli scogli, onde Colombo infante Nuovi pe '1 mar vedea monti spuntare, Egli vide nel ciel crepuscolare Co '1 cuor di Gracco ed il pensier di Dante La terza Italia; e con le luci fise A lei trasse per mezzo un cimitero, E un popol morto dietro a lui si mise. Esule antico, al ciel mite e severo Leva ora il volto che giammai non rise, — Tu sol — pensando — o ideai, sei vero. — 11 febbraio 1872. XXIV. ALLA MORTE DI GIUSEPPE MAZZINI...
Page 126 - In quel giorno, nel quale si compiva l'anno che questa donna era fatta de' cittadini di vita eterna, io mi sedea in parte, nella quale, ricordandomi di lei. disegnava un angelo sopra certe tavolette: e mentre io '1 disegnava, volsi gli occhi, e vidi lungo me uomini a' quali si convenia di fare onore. E...
Page 72 - L' occhio ne l' infinito apresi, il fere Da l'avvenire un raggio: Vede allegre sfilar armi e bandiere Per un gran pian selvaggio, E in mezzo il duce glorioso: ondeggia La luminosa chioma A l'aure del trionfo: il sol dardeggia Laggiù in fondo su Roma. Apri...
Page v - Io dunque era dei moltissimi che nel '59 e nel '60' accolsero la formola garibaldina Italia e Vittorio Emanitele, senza verun entusiasmo per la parte moderata ei suoi condottieri, ma lealmente; un po' per riconoscente affetto al re e al Piemonte, nella cui fermezza aveva trovato qualche consolazione la miseria del decennio, un po...
Page 108 - l nubilo inseminato piano La torre feudal Con lunga ombra di tedio da i colli arsicci e foschi Veglia de le rasenie cittadi in mezzo a...
Page 38 - Ala del foco su' miei passi: l'ira Porto e il ferro ed il sai di Barbarossa: Sermide mira. — Lo stranier cosi disse. Ed un umile Dolor prostrò per l'alte case il gramo Cuor de' magnati. Ma la plebe vile Gridò: Moriamo. E tra '1 fuoco e tra '1 fumo e le faville E '1 grandmar de la rovente scaglia Ti gittasti feroce in mezzo ai mille, Santa canaglia. Chi pari a te, se ne le piazze antiche De
Page 133 - Tu stendi verso i nubilosi di. Mesto e sereno, limpido e profondo, Per l'ampia terra il tuo sorriso va : Tu maturi su i colli il vino, e al mondo Riporti i fasti de la libertà.
Page 71 - IN MORTE DI GIOVANNI CAIROLI O Villagloria, da Cremera, quando La luna i colli ammanta, A te vengono i Fabi, ed ammirando Parlan de' tuoi settanta. Tinto del proprio e del fraterno sangue Giovanni, ultimo amore De la madre, nel seno almo le langue, Caro italico fiore. , , II capo omai da l' atra morte avvolto Levasi ; ed improvviso Trema su 'l bianco ed affilato volto L' aleggiar d
Page 67 - Quando porge la man Cesare a Piero, Da quella stretta sangue umano stilla : Quando il bacio si dan Chiesa ed Impero, Un astro di martirio in ciel sfavilla.

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