I secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento: commentario di Giambattista Corniani, colle aggiunte di Camillo Ugoni e Stefano Ticozzi, e continuato sino a questi ultimi giorni, Volume 6

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Cugini Pomba e comp., 1855
 

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Popular passages

Page 118 - ... 1 solecchio, che del soverchio visibile lima. Come quando da l'acqua o da lo specchio salta lo raggio a l'opposita parte, salendo su per lo modo parecchio a quel che scende, e tanto si diparte dal cader de la pietra in igual tratta...
Page 51 - Italia, quasi appena dopo il risorgimento delle lettere, si pretese di aver fissata la lingua, e si pretese di più di averla fissata con confini sì immobili, che la lingua italiana della scrittura avrebbe dovuto avere tutta la rigidezza delle lingue morte, perdendo quel naturale tornio, e quella pieghevolezza all'idee di ciascuno scrittore, che forma il primario genio delle lingue vive. Io non pretendo già che debba esser lecito ad un pulito e colto scrittore il far uso di que...
Page 212 - Intermezzo del nostro poeta. Novantanove volte su cento il carattere di un'opera poetica sta nel metro; e già il Cesarotti scrisse: " I traduttori, volendo mettere in vista la difficoltà delle traduzioni, calcano unicamente sopra la diversità del linguaggio; ma non mostrano di sentire un'altra difficoltà, con cui è lor necessario di lottare, e che, per mio credere, è ancora più grande : voglio dire quella che nasce dalla diversità della versificazione.
Page 76 - ... loro avi, e tanto più degni sembrano di biasimo e di vituperio, quanto né meno i domestici esempli vagliono ad eccitare scintille di valore nelle loro anime stupide e intormentite; oppure che, mentre noi ci vantiamo d'aver i primi, col risorgimento delle lettere, delle arti e delle scienze, illuminate le altre nazioni, noi non venghiamo a fare come que...
Page 150 - Dimmi, stranier; chi è la creatura d'ogni città, d'ogni castello, e terra, per ogni loco, ed è sempre sicura, tra gli sconfitti, e tra i vincenti in guerra? Notissima ad ogn'uomo è sua figura, ch'ella è amica di tutti in sulla terra: chi eguagliarla volesse è in gran follia. Tu l'hai presente, e non saprai chi sia.
Page 50 - ... tremante servilmente si piegano alla scrupolosa imitazione di chi fa testo di lingua; e quel pittore, il quale nelle prime opere sue, se fosse stato libero, avrebbe prodotte molte bellezze e alcuni difetti, per migliorare poi sempre colla propria sperienza, s'agghiaccia colla pedanteria dell'imbecille e venerato suo maestro, e per troppo temere i difetti, non produce più né difetti né bellezze proprie, ma oscure e dispregevoli copie non mai capaci di dar un nome all'autore. Questa disgrazia...
Page 142 - Come fia dichiarato nel primo capoverso ; Ninetta Principessa in colomba cambiata Sia, per quanto in me consta, presto ripristinata ; Ed in secondo capo, capo di conseguenza, Clarice e il tuo Leandro cadranno in indigenza, E Smeraldina Mora, indebita figura, Per il ben giusto effetto a tergo avrà l'arsura. MORGANA. Oh goffo, goffo verseggiatore! Ascoltami; voglio atterrirti.
Page 62 - Io ne potrò toccare , e non e' è un cane Che mi tolga al mio stato miserando. La mia povera madre non ha pane, Se non da me , ed io non ho danaro Da mantenerla almeno per domane.
Page 14 - Mi duole però e mi affligge che mentre i regni di Napoli e di Sicilia risorgono e si sollevano colla presenza del proprio sovrano, il restante d'Italia manchi sensibilmente di giorno in giorno e declini. Della quale declinazione, siccome sono molti i segni, così io credo il maggiore essere l'infinito discorso e l'innumerabile quantità di riforme, di miglioramenti, di leggi e d'istituzioni sul governo, sul traffico e sopra tutti gli ordini dello stato civile fatti da per tutto ed a gara intrapresi.
Page 119 - Donna m'apparve, sotto verde manto, Vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio, che già cotanto Tempo era stato ch'alia sua presenza Non era di stupor, tremando, affranto, Senza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù, che da lei mosse, D'antico amor sentì la gran potenza.

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