La divina commedia, Volume 1Fabris, 1840 |
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alcun Alichino allegorico Allor altra altrui anime appresso Arno avea Barbariccia bolgia Bonifazio caccia cagione Calcabrina CANTO CANTO XII CANTO XXXI cerchio ch'è ch'io chè chiama ciascun cielo Ciriatto città colla color colui convien costui cotal cotanto D.FABRIS Dante demonii dice dinanzi dissi divina Divina Commedia dolore Duca duol FABRIS fece fiamma fiera figliuolo Firenze Flegias fondo frode fuoco gente Ghibellini Giason girone Graffiacane gran gridò guarda Guelfi inferno innanzi Intendi Jacopo Rusticucci l'Alighieri l'altro l'anima l'uno loco Lucifero luogo Lupa Maestro Malacoda mente Michel Zanche misero mondo monte morte mostra occhi parea parlare parole passo peccatori pece pena piange pianto piè piedi poco Poeta poscia Puccio Sciancato quivi ripa rispose sangue scoglio selva sovra Tebe tendi terra torre tosto tristo uomo valle veder vedi veggio venire verso vidi Virgilio vizj volse volte
Popular passages
Page 128 - Nota non pure in una sola parte, Come Natura lo suo corso prende Dal divino Intelletto e da sua arte : E se tu ben la tua Fisica note, Tu troverai non dopo molte carte, Che 1' arte vostra quella, quanto puote, Segue, come il maestro fa il discente, SI che vostr
Page 8 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 208 - O SIMON mago, o miseri seguaci, Che le cose di Dio, che di bontate Deono essere spose, e voi rapaci Per oro e per argento adulterate : Or convien che per voi suoni la tromba, Perocché nella terza bolgia state.
Page 62 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 144 - Non era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi ma di color fosco, Non rami schietti, ma nodosi e involti, Non pomi v'eran, ma stecchi con tosco.
Page 55 - Vuolsi così colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 21 - Io era tra color che son sospesi, E donna mi chiamò beata e bella, Tal che di comandare io la richiesi. Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella...
Page 114 - Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Page 171 - Dell' umana natura posto in bando : Chè in la mente m' è fitta, ed or m' accora, La cara e buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M...
Page 9 - ... raggi del pianeta, che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m' era durata la notte, ch' i