Saggi critici: Serie secondaVallecchi, 1927 - 216 pages |
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Popular passages
Page 174 - La differenza di culto non forma eccezione al godimento dei diritti civili e politici ed alla ammissibilità alle cariche civili e militari.
Page 194 - D'altra parte lo Stato stesso ha un concetto falso e poco chiaro del divino, e troppo modesto della sua propria natura; a" suoi proprii occhi esso non è lo spirito concreto della comunità umana — la universale potenza etica, — ma piuttosto una istituzione esterna e meccanica, in servizio di qualcosa di più alto e fuori di lui. E pure il sentimento profondo, non ancora formato a distinta coscienza, della infinità sua è la radice della nuova lotta dello Stato contro la Chiesa...
Page 175 - In fatti, alla pubblicazione dello Statuto tennero dietro i sovrani provvedimenti che, emancipando i protestanti e gli israeliti, fecero sparire dalla nostra legislazione le più gravi infrazioni al principio della libertà di coscienza. Non dubitiamo essere nelle viste del legislatore il progredire in questa pratica via, nell'emendare successivamente tutte le disposizioni nei nostri codici penale e civile contenute, che con essa contrastano tuttora.
Page 175 - Fra le maggiori, le più importanti conquiste della civiltà moderna è certamente da annoverarsi la libertà di coscienza, e quindi la libertà dei culti che ne deriva qual logica conseguenza. Questo gran principio tuttavia non venne proclamato nel nostro Statuto. Il legislatore, forse per non precipitare in sì grave materia un'irrevocabile definizione, credè più opportuno il non farne particolar menzione, riservandosi d'introdurlo nella pratica con leggi speciali.
Page 34 - ... il loro diritto? Non parliamo dunque di depressione di valori. Io vedo un'elevazione piuttosto. Il peccato, l'errore, il male, il dolore, io me lo sento nelle ossa, intimo a me più che io non sia a me medesimo; e intendo la vita come quella lotta del mio me vivo, che si divincola in eterno da questo me morto, che gli è dentro, e che egli stesso quasi alimenta: quella lotta che non è il male, ma la negazione di esso, e quindi verità, bontà, gioia o come si voglia dire.
Page 14 - ... arrestavi; e questo fu poi quasi l'argomento costante di quelle nostre discussioni — dolci nella memoria — le quali ebbero per effetto il solito effetto di tante discussioni filosofiche : che cioè mettessero sempre più salde e profonde radici negli animi nostri le opposte esigenze a cui obbedivano da una parte la tua distinzione, e dall'altra la mia avversione ad essa, e si facesse quindi più reciso, su questo punto, il nostro dissenso. E quando lessi la tua Filosofia della pratica, in...
Page 176 - ... i suoi più fieri persecutori. Col dare argomento a sospettare della sincerità della proclamata sua alleanza colla causa della libertà, scemerebbe l'autorità che esso ha riacquistata sui popoli, porgerebbe armi terribili a chi ancora lo combatte, avanti a quel tribunale che ormai decide di tutte le questioni, quello dell'opinione pubblica.
Page 176 - ... sì giusta influenza. Se il clero italiano cadesse in tale contraddizione, se, non dando retta alla voce del grande Gioberti, tentasse ritenere nei nostri codici politici e civili alcune tracce del dispotismo religioso dei secoli andati, esso cagionerebbe al cattolicismo danno maggiore di quello che cagionare gli possono i suoi più fieri persecutori. Col dare argomento a sospettare della...
Page 18 - ... luce. Dire che la creazione reale è l'antecedente della ricreazione ideale è supporre dommaticamente alla creazione ideale, a cui noi siamo presenti, una realtà, di cui possiamo crederci, ma non dimostrarci autori: è presupporre, platonicamente, al soggetto un oggetto, che, per esser altro dal soggetto, non è commensurabile con esso; in guisa che la loro coincidenza non possa essere altro che una fede. Né basta più credere, come già fece a...
Page 13 - E poiché l'opera d'arte è un fatto, e non un complesso di precetti o teoriche, non c'è contenuto, di cui si possa disputare prima che sia divenuto effettivamente contenuto, cioè prima che sia innalzato ad opera d'arte; la quale poi sarà o non sarà tale in grazia soltanto dell'espressione, che si sarà saputo dare al contenuto, nato ad un parto con essa nella mente dell'artista. Giacché non si da contenuto da una parte, e forma dall'altra; non prima contenuto e poi forma; ma contenuto e forma...