La vita di Cola di Rienzo: tribuno del popolo romano, Volumes 1-2Zefirino Re L. Bordandini, 1828 - 409 pages |
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Albornozzo alcuno Allora ambasciatori anco anno antichi ariento assai avea avea nome Avignone baroni buona Buscareto Campidoglio canzone CAPITOLO cardinale castello cavallo Cesena chè Chiesa città cittade cittadini colla Colonnesi corona cronaca De-Sade detto dice dièo dinanti ebbe ediz eletto epist epistola erano esso favella fece figlio Filottrano Forlì frate furo gente Gianni Giordano Giovanni Giovanni Villani Hocsemio istoria latino legato leggesi lettera lettere loco Lombez madonna Cia Malatesta mandò Matteo Villani messere mila fiorini Moreale morire morte mperatore Muratori nanti narra onore Ordelaffi Orsini OSSERVAZIONI STORICHE oste Padre Palestrina Papa Clemente parole Perticari Petrarca Pietro Pontefice popolo porta potea potenti prefetto Prefetto di Vico quod ragione Rienzo romani santo scritto scrittore scrive senatore signore Sismondi soldati stava Stefano Colonna storia terra tiranno Tivoli Tribuno uomo vedere venne vicario del Papa Villani libr Viterbo دو
Popular passages
Page 367 - L' antiche mura , ch' ancor teme ed ama , E trema 'l mondo , quando si rimembra Del tempo andato , e 'ndietro si rivolve ; E i sassi dove fur chiuse le membra Di tai , che non saranno senza fama , Se l' universo pria non si dissolve ; E tutto quel , ch...
Page 377 - 1 passo onde tu intrasti, Fammìsi perdonar molt' altre offese, Ch'almen qui da sé stessa si discorda: Però che, quanto '1 mondo si ricorda, Ad uom mortai non fu aperta la via Per farsi, come a te, di fama eterno; Che puoi drizzar, s...
Page 366 - I', che dì e notte del suo strazio piango, Di mia speranza ho in te la maggior parte ; Che se '1 popol di Marte 1 Dovesse al proprio onor alzar mai gli occhi, Farmi pur ch' a' tuoi dì la grazia tocchi. L...
Page 370 - 1 vulgo inerme De la tenera etate, ei vecchi stanchi Ch'hanno sè in odio e la soverchia vita, E i neri fraticelli ei bigi ei bianchi, Coll' altre schiere travagliate e 'nferme, Gridan: 'O signor nostro, aita, aita'; E la povera gente sbigottita Ti scopre le sue piaghe a mille a mille, Ch'Annibale, non ch'altri, farian pio...
Page 378 - Italia tutta onora ; Pensoso più d' altrui , che ' di se stesso . Digli : Un che non ti vide ancor da presso , Se non come per fama uom s...
Page 365 - Italia ; che suoi guai non par che senta ; Vecchia , oziosa , e lenta. Dormirà sempre, e non fia chi la svegli? Le man l'avess' io avvolte entro i capegli. Non spero che giammai dal pigro sonno Mova la testa per chiamar ch' uom faccia : Sì gravemente è oppressa, e di tal soma.
Page 365 - Io parlo a te, però ch' altrove un- raggio Non veggio di virtù, ch' al mondo è spenta, Né trovo chi di mal far si vergogni. Che s
Page 375 - Ahi nova gente oltra misura altera, Irreverente a tanta ed a tal madre ! Tu marito, tu padre; Ogni soccorso di tua man s'attende : Chè '1 maggior padre ad altr
Page 367 - Come ere' che Fabrizio Si faccia lieto udendo la novella ! E' dice : Roma mia sarà ancor bella. E se cosa di qua nel ciel si cura ; L' anime che lassù son cittadine , Ed hanno i corpi abbandonati in terra f Del lungo odio civil ti pregan fine , Per cui la gente ben non s...
Page 42 - ... per merito de le loro anime a le sante chiese, non erano difesi, ma erano scannati e derubati ; li preti stavano per mal fare ; ogni lascivia, ogni male, nulla giustizia, nullo freno : non c'era più rimedio, ogni persona periva. Quello avea più ragione, lo quale più potea co la spada.