Lo Spettatore [ed. by D. Bertolotti]., Volume 6 |
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Popular passages
Page 58 - ... lettore a ricordarsi ad ogni tratto che il poema, che leggea, era stato scritto in greco molti secoli prima. Volli che le espressioni del mio autore, prima di passare dall'originale nelle mie carte, si fermassero alquanto nella mia mente, e conservando tutto il sapor greco, ricevessero l'andamento italiano, e fossero poste in versi non duri e in rime che potessero sembrare spontanee.
Page 196 - Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco de lo esilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e '1 salir per l'altrui scale.
Page 264 - Per me si va nella città dolente; per me si va nell' eterno dolore; per me si va tra la perduta gente.
Page 347 - > Oh quanto è trista Del pescator la vita, a cui la barca È casa, e campo il mare infido, e il pesce È preda incerta! Oh quanto dolcemente D'un platano chiomato io dormo all'ombra! " Quanto m'è grato il mormorar del rivo, Che mai nel campo il villanel disturba!
Page 240 - ... ora iniquamente vi toglie. Siate sempre nelle felici e nell'avverse cose uniti, più con timor di Dio che degli uomini ; ne' quali quando si fonda tutta la speranza, accade altrui quel che a me vedete esser avvenuto. Di che...
Page 238 - ... avendo all'incontro a vederlo morire tutto quel popolo che per tanti anni aveva corretto con prudenza ed umanità, levata alta la fronte, il venne guardando : dondechè quello, corsagli prestamente alla memoria più la sua passata autorità che la presente miseria, discopertosi il capo gli fé' riverenza; con tanto silenzio, attenzione e timore, che pareva quel di non un solo, ma tutti dover morire. Era il segretario, per la lunghezza della prigionia, per li tormenti dell' animo e del corpo,...
Page 58 - Cercai d'investirmi dei pensieri del poeta greco, di rendermeli propri, e di dar così una traduzione che avesse qualche aspetto di opera originale, e non obbligasse il lettore a ricordarsi ad ogni tratto che il poema, che leggea, era stato scritto in greco molti secoli prima.
Page 131 - Le monachine quando vanno a letto, con- impertinente diligenza e copia di esemplari ci hanno trasmesso, mentre, colpa della loro sciauratissima goffaggine, tante fatiche di sublimissimi ingegni, tanti carmi di divini cantori, tanti dolcissimi frutti di amabili fantasie nati in terre sopra quante ne vede il sole benedette dalle nove sorelle, sono morti per sempre e non altramente che se mai non fossero stati al mondo, inutili...
Page 238 - Sacramento; ed avendo la lunga carcere sordidati e logori li suoi vestimenti, si fe venire degli altri nuovi; ed ornatosi come se a nozze e non alla morte dovesse andare, con animo tranquillo, e fermo viso, tutta la seguente notte impiegò in orazione ; e venutane la luce , che fu ai quindici di maggio dell' ottantasette, col medesimo andar di prima al luogo del supplicio si condusse.
Page 238 - ... figliuoli e di tanta dignità, ubidire a chi avevano comandato, dover esser morte e non vita. Di maniera che, venuto il lor supremo giorno, e fatto loro, secondo il costume, da...