Studi danteschi, Volumes 1-2A. Rossi, 1890 |
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accidia adunque Agostino altrui amore anima antichi spiriti Apocalissi appetito avarizia avea beati beatitudine buon canto Canto XI CARLO NEGRONI carne Celanese chè ciascun cielo colla Collatio colui commentando concupiscenza corpo corporis credo cuore dannati Dante dantesco desiderio detto Deum dice dietro diletto divina Divina Commedia eletti eterna Fioretti fuoco gaudio gente Gesù Cristo Giotto giustizia gloria grazia grida Iddio Inferno Inferno Dantesco innanzi ira di Dio l'altro l'anima l'intelletto l'uomo lascia loco Maestro male maraviglia mente morte nemico occhi pace pacem Paradiso peccato pena Pier Lombardo pœnæ Poeta pognamo Poverello povertà PURG Purgatorio quæ quod riforma rimedio risurrezione Salesiana salute San Bonaventura Santo Francesco sarà sentenza sentire sicut sieno Signore somma sopranaturale sposa stola suffragii superbia terra Tomaso TORTONA uomo vedere vegga vide virtù visione vizii volgarizzamento volontà vuol XXII zione
Popular passages
Page 158 - Ma sì come carbon che fiamma rende , E per vivo candor quella soverchia, Sì che la sua parvenza si difende; Così questo fulgor che già ne cerchia , Fia vinto in apparenza dalla carne Che tutto dì la terra ricoperchia: Nè potrà tanta luce affaticarne, Che gli organi del corpo saran forti A tutto ciò che potrà dilettarne. Tanto mi parver subiti ed accorti E l' uno e l' altro coro a dicer amme, Che ben mostrar disio de...
Page 21 - Nell' ordine ch' io dico sono accline Tutte nature, per diverse sorti Più al principio loro e men vicine; Onde si muovono a diversi porti Per lo gran mar dell' essere, e ciascuna Con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il fuoco inver la Luna; Questi ne' cuor mortali è promotore; Questi la terra in sé stringe e aduna.
Page 154 - E sempre di mirar faceasi accesa. A quella luce cotal si diventa, Che volgersi da lei per altro aspetto È impossibil che mai si consenta; Però che il ben, ch' è del volere obbietto, Tutto s'accoglie in lei, e fuor di quella È difettivo ciò ch' è lì perfetto. Omai sarà più corta mia favella, Pure a quel ch' io ricordo, che d' infante Che bagni ancor la lingua alla mammella.
Page 51 - La provvidenza, che governa il mondo Con quel consiglio nel quale ogni aspetto Creato è vinto pria che vada al fondo...
Page 80 - Nel suo profondo vidi che s'interna legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squaderna; sustanze e accidenti e lor costume, quasi conflati insieme, per tal modo che ciò ch'i
Page 17 - O somma luce che tanto ti levi da' concetti mortali, alla mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, ch'una favilla sol della tua gloria possa lasciare alla futura gente; che, per tornare alquanto a mia memoria e per sonare un poco in questi versi, più si conceperà di tua vittoria. Io credo, per l'acume ch'io soffersi del vivo raggio, ch'i' sarei smarrito, se li occhi miei da lui fossero aversi.
Page 51 - Chi dietro a iura, e chi ad aforismi Sen giva, e chi seguendo sacerdozio, E chi regnar per forza o per sofismi, E chi rubare, e chi civil negozio, Chi, nel diletto della carne involto, S...
Page 122 - Che ben mostrar disio de' corpi morti: Forse non pur per lor , ma per le mamme, Per li padri, e per gli altri che fur cari, Anzi che fosser sempiterne fiamme. Ed ecco intorno di chiarezza pari Nascer un lustro sopra quel che v' era, A guisa d
Page 153 - Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla che piangendo e ridendo pargoleggia, l'anima semplicetta che sa nulla, salvo che, mossa da lieto fattore, volentier torna a ciò che la trastulla. 90 Di picciol bene in pria sente sapore; quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, se guida o fren non torce suo amore.
Page 107 - Come l' altre verrem per nostre spoglie , Ma non però ch' alcuna sen rivesta ; Che non è giusto aver ciò ch' uom si toglie. Qui le strascineremo, e per la mesta .Selva saranno i nostri corpi appesi Ciascuno al prun dell