Vita di Dante Alighieri

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Tipografia Fabris, 1844 - 670 pages
 

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Popular passages

Page 373 - Come le pecorelle escon dal chiuso » Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno » Timidette atterrando l'occhio e il muso, » E ciò che fa la prima, e l'altre fanno, » Addossandosi a lei, s'ella s'arresta, » Semplici e quete, e lo perchè non sanno.
Page 514 - Sire, nel mondo si vede Meraviglia nell' atto che procede Da un' anima, che fin quassù risplende.' Lo cielo, che non have altro difetto Che d'aver lei, al suo Signor la chiede E ciascun santo ne grida mercede. Sola pietà nostra parte difende ; Chè parla Dio, che di madonna intende: 'Diletti miei, or sofferite in pace, Che vostra speme sia quanto mi piace Là, ov' è alcun che perder lei s'attende, E che dirà nell' Inferno: "O malnati, Io vidi la speranza de
Page 245 - Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Page 468 - Io mi volsi a man destra, e posi mente all'altro polo ; e vidi quattro stelle non viste mai fuor che alla prima gente. Goder pareva il ciel di lor fiammelle : o settentrional vedovo sito, poi che privato sei di mirar quelle...
Page 612 - Muovasi la Capraia, e la Gorgona, E faccian siepe ad Arno in su la foce, Sì ch...
Page 169 - Che notabili fien l' opere sue. Non se ne- sono ancor le genti accorte, Per la novella età; che pur nove anni Son queste ruote intorno di lui torte. Ma pria che il Guasco l' alto Arrigo inganni, Parran faville della sua virtute In non curar d' argento, né t1
Page 320 - Là ove terminava quella valle Che m'avea di paura il cor compunto. Guardai in alto e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta Che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m'era durata La notte ch'io passai con tanta pièta.
Page 275 - Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg...
Page 499 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 525 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi , ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragédo.

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