La divina commediaA. Salani, 1924 - 717 pages |
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alcun allora amore angeli anime antichi aver beati Beatrice bella buon cammino CANTO capo cerchio ch'io chè chiaro ciascun cielo città color colpa colui cominciò corpo credo Cristo Dante desiderio dice dietro dire disse divina dolce dolore donna duca Enea eran esso famiglia fare fece figlio Firenze fiume fondo forma gente giro gran grazia gridò guarda Guido insieme Intendi l'altro l'anima l'un lascia loco luce lume luna lungo luogo maestro maggior male mano Maria mente mezzo mondo monte mori morte natura nome nuovo occhi Ordina padre Paradiso pare parla parole passo peccato pensa persona piedi piena Pietro poco poeta porta presso pria principio punto Purg quei quivi raggio ragione salire Santo segg segno segue senso senti spiriti stelle terra torna tosto trova veder vedi venir vero verso vidi Virgilio virtù viso vista vivo volere volte
Popular passages
Page 50 - PER ME SI VA NELLA CITTÀ DOLENTE, PER ME si VA NELL'ETERNO DOLORE, PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE. GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE: * FECEMI LA DIVINA POTESTATE, LA SOMMA SAPIENZA E IL PRIMO AMORE. DINANZI A ME NON FUR COSE CREATE ' SE NON ETERNE, ED IO ETERNO DURO: LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH'ENTRATE. Queste parole di colore oscuro 10 vid' io scritte al sommo d'una porta; per eh' io : « Maestro, il senso lor m
Page 489 - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Page 592 - Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scendere e 'I salir per l' altrui scale. E quel che più ti graverà le spalle Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle...
Page 36 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 156 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 365 - L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore ; Quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Page 368 - Ricorditi, lettor, se mai nell' alpe Ti colse nebbia, per la qual vedessi Non altrimenti, che per pelle talpe ; Come, quando i vapori umidi e spessi A diradar cominciansi, la spera Del sol debilemente entra per essi; E fia la tua imagine leggiera In giugnere a veder, com' io rividi Lo sole in pria, che già nel corcare era. Sì, pareggiando i miei co' passi fidi Del mio Maestro, uscii fuor di tal nube Ai raggi, morti già nei bassi lidi.
Page 418 - I' mi son un, che quando Amor mi spira, noto, ea quel modo ch'e' ditta dentro vo significando.
Page 548 - Chi dietro a iura, e chi ad aforismi sen giva, e chi seguendo sacerdozio, e chi regnar per forza o per sofismi, e chi rubare, e chi civil negozio; chi nel diletto della carne involto s'affaticava, e chi si dava all'ozio, quando, da tutte queste cose sciolto, con Beatrice m'era suso in ciclo cotanto gloriosamente accolto.
Page 112 - Non fronda verde, ma di color fosco : non rami schietti, ma nodosi e 'nvolti ; non pomi v...