Novelle, favole, e narrazioni edite ed inedite, la prima volta unite e ordinate, aggiuntovi un ragguaglio tra Manzoni e Leopardi, con prefazioneD. Morano, 1883 - 372 pages |
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Popular passages
Page 161 - Similemente a li splender mondani ordinò generai ministra e duce che permutasse a tempo li ben vani di gente in gente e d'uno in altro sangue, oltre la difension de...
Page 92 - Deh ballatetta, dille sospirando quando le se' presente : - Questa vostra servente vien per istar con vui, " partita da colui che fu servo d'amore -. Tu, voce sbigottita e deboletta ch'esci piangendo de lo cor dolente, coll'anima e con questa ballatetta va' ragionando della strutta mente.
Page 89 - Che certo per la mia disavventura Tu saresti contesa, Tanto da lei ripresa, Che mi sarebbe angoscia ; Dopo la morte poscia Pianto, e novel dolore. Tu senti , Ballatetta , che la morte Mi stringe sì, che vita m'abbandona; E senti come '1 cor si sbatte forte Per quel, che ciascun spirito ragiona: Tant' è distrutta già la mia persona , Ch'i...
Page 33 - In un boschetto trovai pastorella, Più che la stella — bella al mio parere. Capegli avea biondetti e ricciutelli, E gli occhi pien d' amor, cera rosata : •' Con sua verghetta pasturava agnelli : E scalza, e di rugiada era bagnata : Cantava come fosse innamorata,* Era adornata — di tutto piacere. D...
Page 118 - S' arrestaron nel fosso a riguardarmi, Per maraviglia obliando il martiro. Or di'a Fra Dolcin dunque che s'armi, Tu che forse vedrai il sole in breve, S' egli non vuol qui tosto seguitarmi, Si di vivanda, che stretta di neve Non rechi la vittoria al Noarese, Ch' altrimenti acquistar non saria lieve.
Page 139 - Italia, ah non temer! Non creda il mondo Ch'io muova a danni tuoi l'oste guerriera ; Chi desia di sottrarti a grave pondo Contro te non congiura. Ardisci e spera.
Page 117 - Onde io poi ripensando, propuosi di scrivere per rima a lo mio primo amico, tacendomi certe parole le quali pareano da tacere, credendo io che ancora lo suo cuore mirasse la bieltade di questa Primavera gentile; e dissi questo sonetto, lo quale comincia : Io mi sentì svegliar.
Page 48 - 1 mio cor sente, Fu tratto sol d'una Donna veduta, La quale è sì gentile, ed avvenente, E tanto adorna, che '1 cor la saluta : Non è la sua biltate conosciuta Da gente vile, che lo suo colore Chiama intelletto di troppo valore. Io veggio, che negli occhi suoi risplende Una virtù d'Amor tanto gentile, Ch'ogni dolce piacer vi si comprende : E muove allora un'anima sottile.