Studi sulla Divina commedia

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F. Le Monnier, 1855 - 364 pages
 

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Popular passages

Page 209 - Dell'universo in sin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una, Supplica a te, per grazia, di virtute Tanto che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l'ultima salute.
Page 210 - La tua benignità non pur soccorre « A chi dimanda, ma molte fiate « Liberamente al dimandar precorre. « In Te misericordia, in Te pietate, « In Te magnificenza, in Te s'aduna « Quantunque in creatura è di bontate.
Page 203 - La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno. Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso in che si specchia Nave che per corrente giù discende. Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti s
Page 190 - Sì che le pecorelle che non sanno , Tornan dal pasco pasciute di vento, E non le scusa non veder lor danno. Non disse Cristo al §uo primo convento : Andate e predicate al mondo ciance; Ma diede lor verace fondamento : E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar per accender la fede Dell' evangelio fero scudi e lance.
Page 183 - O ben creato spirito , che a' rai Di vita eterna la dolcezza senti, Che non gustata non s' intende mai ; Grazioso mi fia , se mi contenti Del nome tuo, e della vostra sorte; Ond...
Page 202 - Or tu chi se', che vuoi sedere a scranna Per giudicar da lungi mille miglia Con la veduta corta d'una spanna? Certo a colui che meco s'assottiglia, Se la scrittura sovra voi non fosse, Da dubitar sarebbe a maraviglia. O terreni animali, o menti grosse! La prima volontà, eh' è per sè buona, Da sè, eh' è sommo ben, mai non si mosse.
Page 153 - Orse. Voi altri pochi , che drizzaste il collo Per tempo al pan degli angeli, del quale Vivesi qui , ma non sen vien satollo. Metter potete ben per l' alto sale Vostro navigio, servando mio solco Dinanzi all
Page 162 - E io adunque, che non seggo alla beata mensa, ma, fuggito dalla pastura del vulgo, a' piedi di coloro che seggono, ricolgo di quello che da loro cade e conosco la misera vita di quelli che dietro m'ho lasciati, per la dolcezza ch'io sento in quello...
Page 152 - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Page 146 - Fuor delle braccia del suo dolce amico : Di gemme la sua fronte era lucente, Poste in figura del freddo animale, Che con la coda percuote la gente : E la notte de...

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