Commemorando Francesco De Sanctis dopo un decennio dalla morte

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A. Morano, 1894 - 106 pages
 

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Popular passages

Page 19 - E maestro e discepoli entrammo nella vita politica, che conduceva all'esilio, alla prigione, al patibolo; ei miei discepoli affermarono questa grande verità che la scuola è la vita, chi con la morte, chi con la prigione, chi col confino, chi con l'esilio; ed io, io seguii le sorti dei miei discepoli, gioioso di patire con loro!
Page 29 - E passiamo l' ozio nelle maledicenze e nelle caricature come le comari. Tutta la nostra storia è travestita. Martire vuoi dire oggi un furbo che si è fatto pagare il martirio a peso d'oro. Patriota vuoi dire un usuraio che ha saputo far fruttare quel titolo del cento per cento. La deputazione è un affare. La medaglia d'oro è una mezzana. La maggioranza è il popolo ebreo che aspetta dal cielo la manna , una manna almeno di croci e di commende.
Page 29 - La nostra fede in questa superficialità e in queste reminiscenze è così piccola, che spesso vediamo un uomo mutare le sue idee e dire l'opposto da un dì all'altro, e non se ne vergogna lui e nessuno se ne vergogna per lui '. II.
Page 106 - Colui che volse il sesto all'estremo del mondo e dentro ad esso distinse tanto occulto e manifesto, non potè suo valor sì fare impresso in tutto l'universo, che '1 suo verbo non rimanesse in infinito eccesso.
Page 12 - La scuola, che 1' ajutava, lo promoveva, era atfatto privata. Le bastava di essere tollerata, e non adombrare troppo. E che vivo interesse si destava in tutti quelli che vi avevano parte , maestri, scolari, uditori, che non aspettavano certificati e diplomi, ma aspettavano questo soltanto e lo conseguivano : intendere e innamorarsi d'intendere! Come quelle menti giovani, n...

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