La Divina commedia di Dante Allighieri, Volume 2G. Schiepatti, 1864 |
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alcuna allora altra amore angeli anime aver Beatrice bella BIAG buon cagione cammino canto capo carro cerchio ch'è ch'io chè chiama ciascun cielo colla color conoscere corpo cotal credo Dante desiderio dice dire disse divina dolce donna Duca erano essendo esso faceva fare fece figlio figliuolo fiume forma fuoco furono gente giro gran gridando guarda Guido guisa intende l'altro l'anima l'uno lascia LOMB luce lume luna lungo luogo Maestro maggior male mano Maria medesimo mente mezzo mondo monte morte nome nuovo occhi operare padre paradiso pareva parlare parole passi peccato perocchè persona piedi poco Poeta porta poscia possa poteva prego proprio punto purga Purgatorio quivi rispose salire santa segg segno seguito senso senti spiriti terra tosto tratto trova uomo vedi venire vento vero verso vidi viene Virgilio virtù viso vista vivo voglia volere volge volta volte vuol
Popular passages
Page 124 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 57 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti, e intenerisce il core lo dì ch'han detto ai dolci amici addio; e che lo nuovo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si muore.
Page 39 - Arno, e sciolse al mio petto la croce, Ch' io fei di me, quando 'l dolor mi vinse : Voltommi per le ripe , e per lo fondo , Poi di sua preda mi coperse , e cinse.
Page 252 - Giunga li suoi, corsier sott' altra stella, Men che di rose e più che di viole Colore aprendo, s' innovò la pianta Che prima avea le ramora sì sole.
Page 35 - Perché l'animo tuo tanto s'impiglia », disse '1 maestro, ,« che l'andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Page 196 - ... repleto, che ciò che trova attivo quivi, tira in sua sustanzia, e fassi un'alma sola, che vive e sente e sé in sé rigira. E perché meno ammiri la parola, guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l'omor che de la vite còla.
Page 59 - Quando sarai di là dalle larghe onde, Di' a Giovanna mia, che per me chiami Là dove ag1' innocenti si risponde. Non credo che la sua madre più m' ami, Poscia che trasmutò le bianche bende, . Le quai convien che misera ancor brami.
Page 254 - Qui sarai tu poco tempo silvano; e sarai meco sanza fine cive di quella Roma onde Cristo e romano. Pero, in pro del mondo che mal vive, al carro tieni or li occhi, e quel che vedi, ritornato di la, fa che tu scrive.
Page 13 - Bilancia con 20 l'equinozio di autunGià era '1 sole a l'orizzonte giunto lo cui meridi'an cerchio coverchia lerusalèm col suo più alto punto; e la notte, che opposita a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, che le caggion di man quando soverchia; sì che le bianche e le vermiglie guance, là dov'i' era, de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance.
Page 5 - Per correr miglior acqua alza le vele Omai la navicella del mio ingegno, Che lascia dietro a sé mar sì crudele : E canterò di quel secondo regno, Ove l' umano spirito si purga , E di salire al Ciel diventa degno.