Il secolo di Dante: commento storico necessario all'intelligenza della Divina commedia, Volume 2 |
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alcuna Alighieri allora amici animo antica assai avea bella Bianchi Boccaccio buon Cacciaguida cacciata Cane canti Carlo Carlo Magno casa certo chiama città cittadini colla Commedia conte Convito Corso credere cuore danno Dante dato dice dire Divina Donati donna erano essendo famiglia fare fece figlio figliuoli filosofia Fiorentini Firenze FOSCOLO fosse furono gente Ghibellini giorno Giovanni gran Guelfi Guido Italia lasciò leggi libro lode lunga luogo mandato mano mare mente messer mezzo moglie monte morì morte Neri nobile nome nomina Novello nuovo onore opera pace padre pare parla parole passo patria Pietro poema poeta popolo porta potè prese presso principio priori Purg ragione repubblica sapere scritto scrive secolo signore terra terzo testa tornò tratto trova uomo vedere venne venuto vero verso VIII Villani virtù vivere volte دو رد رو ور
Popular passages
Page 240 - ... cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gittarmi fuori del suo dolce seno, nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita : e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l' animo stanco, e terminare il tempo che m
Page 232 - E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sae veracemente. Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Page 111 - Convito * nominata e vo' che sia, più virilmente si trattasse che nella Vita Nuova, non intendo però a quella in parte alcuna derogare, ma maggiormente giovare per questa quella ; veggendo siccome ragionevolmente quella fervida e passionata, questa temperata e virile essere conviene.
Page 188 - E quel che più ti graverà le spalle, sarà la compagnia malvagia e scempia con la qual tu cadrai in questa valle...
Page 8 - Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona. Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, che il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura.
Page 243 - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l' animo stanco, e terminare il tempo che m...
Page 92 - Qua! io divenni, d' uno e d' altro privo. Lo Imperador del doloroso regno Da mezzo il petto uscia fuor della ghiaccia ; E più con un gigante io mi convegno, Che i giganti non fan con le sue braccia : Vedi oggimai quant' esser dee quel tutto, Ch' a cosi fatta parte si confaccia. S...
Page 232 - Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com
Page 237 - Vostro saver non ha contrasto a lei : Ella provvede , giudica , e persegue Suo regno, come il loro gli altri Dei. Le sue permutazion non hanno triegue : Necessità la fa esser veloce , Sì spesso vien chi vicenda consegue. Quest' è colei, ch' è tanto posta in croce Pur da color, che le dovrian dar lode , Dandole biasmo a torto, e mala voce. Ma ella s...
Page 92 - ... era alla sua maturità convenevole. Il suo volto fu lungo, e '1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.