Storia delle critica romantica in Italia

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Edizioni della "Critica,", 1905 - 265 pages
 

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Popular passages

Page 62 - Anacreonte ; che è quella sensazione indefinibile e quasi istantanea; e se volete analizzarla vi sfugge, non la sentite più; tornate a leggere, vi restano in mano le parole sole e secche...
Page 130 - ... appunto perché il proprio dell'arte sua è, non tanto d'insegnar cose nove, quanto di rivelare aspetti novi di cose note; e il mezzo più naturale a ciò è di mettere in relazioni nove i vocaboli significanti cose note.
Page 116 - Romantici erano unanimi, m'è parso, e mi pare, che fosse in questo: che la poesia deva proporsi per oggetto il vero, come l'unica sorgente d'un diletto nobile e durevole; giacché il falso può bensì trastullar la mente, ma non arricchirla, né elevarla; e questo trastullo medesimo è, di sua natura, instabile e...
Page 71 - Rendetevi coevi al secolo vostro, e non ai secoli seppelliti; spacciatevi dalla nebbia che oggidì invocate sulla vostra dizione; spacciatevi dagli arcani sibillini, dalle vetuste liturgie, da tutte le veneri e da tutte le loro turpitudini; cavoli già putridi non rifriggeteli. Fate di piacere al popolo vostro; investigate l'animo di lui; pascetelo di pensieri e non di vento.
Page 130 - ... quale sia l'intento dell'autore; se questo intento sia ragionevole; se l'autore l'abbia conseguito. Prescindere da un tale esame, e volere a tutta forza giudicare ogni lavoro secondo regole, delle quali è controversa appunto l'univer« salità e la certezza, è lo stesso che esporsi a giudicare stortamente un lavoro: il che per altro è uno de' più piccoli mali che possano accadere in questo mondo.
Page 129 - Senza indagare se questi Cori potessero mai essere in qualche modo adattati alla recita, io propongo soltanto che siano destinati alla lettura: e prego il lettore d'esaminare questo progetto indipendentemente dal saggio che qui se ne presenta; perché il progetto mi sembra potere essere atto a dare all'arte più importanza e perfezionamento, somministrandole un mezzo più diretto, più certo e più determinato d'influenza morale.
Page 30 - Va per negletta via ognor l'util cercando la calda fantasia, che sol felice è quando l'utile unir può al vanto di lusinghevol canto.
Page 103 - ... l'influenza delle opinioni ed eventi sociali sulle lettere non può consistere in altro che nel fornire soggetti da trattarsi, passioni e costumi da esprimersi, un dato ideale da imitarsi, una data specie di religione, superstizione o prodigi; o finalmente nel determinare gl'ingegni a dare piuttosto una forma esteriore, che un'altra ai componimenti (2).
Page 117 - Ecco i tre grandi principii che nascono meno dalla critica del Manzoni che dal suo modo di lavorare. Che diviene questa critica in mano a' seguaci? Lo stesso che il contenuto, come abbiam visto. Lasciamo stare la moltitudine, prendiamo due critici valorosi che sono sopravvissuti, Niccolo Tommaseo e Cesare Cantù.
Page 168 - ... profitto non poco: perch'egli, amante già <' sebbene con intendimenti men larghi o men suoi di quelli che dimostrò poscia) amante delle nuove idee che col titolo di romantichc giravano strapazzate da amici e da nemici in Italia, mi cominciò primo a screditare l'uso della mitologia, e le angustie delle unità tragiche. e l'affettata disconvenienza tra lo stile e il soggetto. A codeste idee non venni, confesso, se non adagino, e ripugnante.

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