La divina commedia, nuovamente emendata [by F. de Romanis].

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Page 34 - PER me si va nella città dolente : Per me si va nell' eterno dolore : Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore : Fecemi la divina Potestate, La somma Sapienza e il primo Amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne ; ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate." Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta ; Per eh' io : Maestro, il senso lor m
Page 373 - O frati, dissi, che per cento milia Perigli siete giunti all'occidente, A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, eh' è del rimanente, Non vogliate negar l'esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza: Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 267 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 66 - I' venni in luogo d' ogni luce muto, Che mugghia , come fa mar per tempesta , Se da contrari venti è combattuto. La bufera infernal , che mai non resta , Mena gli spirti con la sua rapina, Voltando , e percotendo gli molesta. Quando giungon davanti alla ruina, Quivi le strida, il compianto, e 'l lamento; Bestemmian quivi la virtù divina. Intesi, ch...
Page 212 - Ed egli a me : Se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorioso porto, Se ben m
Page 26 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana...
Page 350 - Come procede innanzi dall' ardore Per lo papiro suso un color bruno Che non è nero ancora e '1 bianco muore. Gli altri duo riguardavano , e ciascuno Gridava: omè, Agnel, come ti muti! Vedi che già non se
Page 265 - Ch' esser ti fece contra Carlo ardito. E, se non fosse che ancor lo mi vieta La riverenza delle somme chiavi, Che tu tenesti nella vita lieta, I' userei parole ancor più gravi; Che la vostra avarizia il mondo attrista, Calcando i buoni e sollevando i pravi.
Page 77 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci '1 viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse; Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 12 - Ch' è principio e cagion di tutta gioia ? Oh! se' tu quel Virgilio, e quella fonte, Che spande di parlar sì largo fiume? Risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, Vagliami '1 lungo studio e '1 grande amore , Che m' han fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro, e '1 mio autore : 'Tu se' solo colui, da cu' io tolsi Lo bello stile, che m'ha fatto onore.

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