Iliade di Omero

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Pirotta, 1847
 

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Popular passages

Page 35 - Giornale, perché per la maggior parte sono in proposito della lingua, che in Italia è, come si dice, la materia del giorno; e non si può negare che il giorno in Italia non sia lungo.
Page 181 - D'altra parte nel fòro una gran turba Convenir si vedea. Quivi contesa Era insorta fra due che d'un ucciso Piativano la multa: un la mercede Già pagata asseria; l'altro negava. Finir davanti a un arbitro la lite Chiedeano entrambi, ei testimon produrre. In due parti diviso era il favore Del popolo fremente, ei banditori Sedavano il tumulto. In sacro circo Sedeansi i padri su polite pietre; E, dalla mano degli araldi preso 11 suo scettro ciascun, con questo in pugno Sorgeano, e l'uno dopo l'altro...
Page 50 - Al mutar de' gran passi; ed ei simile A fosca notte giù venia. Piantossi Delle navi al cospetto: indi uno strale Liberò dalla corda, ed un ronzio Terribile mandò l'arco d'argento.
Page 49 - Cantami, o Diva, del Pelide Achille L'ira funesta, che infiniti addusse Lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco Generose travolse alme d'eroi, E di cani e d'augelli orrido pasto Lor salme abbandonò (così di Giove L'alto consiglio s'adempia), da quando Primamente disgiunse aspra contesa II re de' prodi Atride e il divo Achille. E qual de
Page 190 - Abbracciando i ginocchi e supplicando; Pigliami vivo, Atride; e largo prezzo Del mio riscatto avrai. Figlio son io Di ricco padre, e gran conserva ei tiene D'auro, di rame e di foggiato ferro. Di questi largiratti il padre mio Molti doni , se vivo egli mi sappia Nelle argoliche navi. — A questo prego Già dell'Atride il cor si raddolcìa, Già dilavalo al servo, onde alle navi L' adducesse ; quand' eceo Agamennóne Che a lui ne corre minaccioso e grida ; Debole Menelao ! e qual ti prende De...
Page 206 - Ad esser forte, ed a volar tra' primi Negli acerbi conflitti alla tutela Della paterna gloria e della mia. Giorno verrà, presago il cor mei dice, Verrà giorno che il sacro iliaco muro E Priamo e tutta la sua gente cada. Ma né de...
Page 208 - Or ti rincasa, e a' tuoi lavori intendi, Alla spola, al pennecchio, e delle ancelle Veglia su l'oprei ; ea noi, quanti nascemmo Fra le dardanie mura, a me primiero Lascia i doveri dell'acerba guerra. : . ' Raccolse al terminar di questi accenti, L'elmo dal suolo il generoso Ettorre, E muta alla magion la via riprese L'amata donna, riguardando indietro, E amaramente lagrimando. Giunta Agli ettorei palagi, ivi raccolte Trovò le ancelle, e le commosse al pianto.
Page 204 - Teucri la rotta, la meschina corre verso le mura a simiglianza di forsennata, e la fedel nutrice col pargoletto in braccio l'accompagna. Finito non avea queste parole la guardiana, che veloce Ettorre dalle soglie si spicca, e ripetendo...
Page 208 - ... seno. Di secreta pietà l'alma percosso riguardolla il marito, e colla mano accarezzando la dolente: Oh! disse, diletta mia, ti prego; oltre misura non attristarti a mia cagion. Nessuno...
Page 182 - Parean vivi , e traean de' loro uccisi I cadaveri in salvo alternamente. Vi sculse poscia un morbido maggese Spazioso , ubertoso e che tre volte Del vomero la piaga avea sentito. Molti aratori lo venìan solcando, E sotto il giogo in questa parte e in quella Stimolando i giovenchi. E come al capo Giungean del solco , un uom che giva in volta, Lor ponea nelle...

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