Tragedie /di Alessandro ManzoniAntonio Russo, 1832 - 247 pages |
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acte ADEL Adelchi Adelghis alcuno ALESSANDRO MANZONI alfin amico Amri Anfrido Ansberga Arvino Astolfo battaglia Battifredo bien brando c'est campo caractère Carlo Carlomanno Carmagnola certo ch'io Charlemagne Chiuse cielo CLAUDIO FAURIEL comte condottier consiglio Conte Conte di Carmagnola costui d'Adelghis Desiderio deux Duca duca di Verona duchi Ebben Ermengarda Ervigo être faire fait fidi figlia Fortebraccio FRANCESCO LOMONACO Franchi fuggir Gerberga gioia giorno gloria Gonzaga guardo guerra guerrier GUNTIGI homme l'action l'on Longobardi Maclodio mais Manzoni MARCO n'est nemico nome nulla pace padre parola Pavia pensa pensier Pergola periglio personnages peut pietà Pipino point posso prego prigioni prodi puote qu'il regno rien SCENA scène Signor soldati sposo storici Svarto sventura Teudi tosto tout tradimento traditor tragedia trova Val di Susa vedi veggio Venezia vinto vittoria Сом
Popular passages
Page 47 - La cagione esecranda qual è? — Non la sanno: a dar morte, a morire Qui senz'ira ognun d'essi è venuto; E venduto ad un duce venduto, Con lui pugna, e non chiede il perché.
Page 236 - La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio: due volte nella polvere, due volte sull'altar. Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fé' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor.
Page 181 - Inebbriata del mio pianto. Oh! molto Da tollerarmi non ti resta: e tanto Mi amasti! Oh quanti abbiam trascorsi insieme Giorni ridenti! Ti sovvien? varcammo Monti, fiumi e foreste; e ad ogni aurora Crescea la gioia del destarsi. Oh giorni!
Page 50 - Tutti fatti a sembianza d' un Solo , Figli tutti d' un solo riscatto , , In qual ora , in qual parte del suolo Trascorriamo quest' aura vital , Siam fratelli ; siam stretti ad un patto Maledetto colui che lo infrange , Che s...
Page 150 - Incerto pur del cammino io già, di valle in valle trapassando mai sempre; o se talvolta d'accessibil pendio sorgermi innanzi vedeva un giogo, e n'attingea la cima, altre più eccelse cime, innanzi, intorno sovrastavanmi ancora; altre, di neve da sommo ad imo biancheggianti, e quasi ripidi, acuti padiglioni, al suolo confitti; altre, ferrigne, erette a guisa di mura insuperabili. — Cadeva...
Page 150 - Cadeva 11 terzo sol quando un gran monte io scersi, che sovra gli altri ergea la fronte, ed era tutto una verde china, e la sua vetta coronata di piante.
Page 174 - ... pesti cimieri, 40 han poste le selle sui bruni corsieri, volaron sul ponte che cupo sonò. A torme, di terra passarono in terra, cantando giulive canzoni di guerra, ma i dolci castelli pensando nel cor: 45 per valli petrose, per balzi dirotti, vegliaron nell'arme le gelide notti, membrando i fidati colloqui d'amor.
Page 237 - Oh quante volte, al tacito Morir d'un giorno inerte, Chinati i rai fulminei, Le braccia al sen conserte, Stette, e dei dì che furono L'assalse il sovvenir! E ripensò le mobili Tende, ei percossi valli, E il lampo de' manipoli, E l'onda dei cavalli, E il concitato imperio, E il celere ubbidir.
Page 207 - Deh! noi pianger: mei credi. Allor che a questa Ora tu stesso appresserai, giocondi Si schiereranno al tuo pensier dinanzi Gli anni in cui re non sarai stato, in cui Né una lagrima pur notata...
Page 6 - Hanno finalmente un altro vantaggio per l'arte, in quanto, riserbando al poeta un cantuccio dov'egli possa parlare in persona propria, gli diminuiranno la tentazione d'introdursi nell'azione, e di prestare ai personaggi i suoi propri sentimenti: difetto dei più notati negli scrittori drammatici.