Storia della vita di Dante AlighieriBarbèra, 1861 - 371 pages |
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Alagherii Alboino alcun Alighieri amico anco anno antichi appresso Arezzo Arrigo avea avesse Balbo Beatrice Bianchi Boccaccio Cacciaguida canto CAPITOLO cardinale Carlo casa chè città colla Communis conte Guido Corneto credo Dante Dante Alighieri Dantis detto dice dicti dimora Dino Dino Compagni dire Divina Commedia documenti domini dominus ebbe Elisei erano essendo eziandio famiglia fece Federigo figlio figliuolo Filippo Villani Fiorentini Firenze Florentia Florentiæ Francesco frate Ilario fratello furono Ghibellini ghieri Giotto Giovagallo Giovanni Giovanni Villani Guelfi Inferno Jacopo Leonardo Bruni lettera Lodovico il Bavaro Lunigiana Malaspina mandò marchese messer Moroello morte Mulazzo nemici nomine olim pace papa Paradiso parole Pelli perciocchè pertanto Piero Pistoia Poema Poeta popolo populi potea potestà potuto prædicta prese principio priori pure Purgatorio quæ quivi quod racconta Ravenna santa Scaligero scritto secolo signore storico Toscana trova Troya Uberti Uguccione Uguccione della Faggiuola veduto Verona vescovo Villani
Popular passages
Page 144 - Tempo vegg' io, non molto dopo ancoi, Che tragge un altro Carlo fuor di Francia, Per far conoscer meglio e sé ei suoi. Senz
Page 172 - Europa, ch' ei non sien palesi? La fama che la vostra casa onora, Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Page 143 - Perocchè il luogo, u' fui a viver posto, Di giorno in giorno più di ben si spolpa, E a trista ruina par disposto. Or va, diss' ei, che quei che più n' ha colpa Vegg' io a coda d' una bestia tratto Verso la valle, ove mai non si scolpa.
Page 161 - Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scendere, e 'l salir per l' altrui scale. E quel, che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle : Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te : ma poco appresso Ella, non tu, n
Page 110 - Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sa veracemente. Sicchè, se piacere sarà di Colui per cui tutte le cose vivono, che la mia vita per alquanti anni perseveri, spero di dire di lei quello che mai non fu detto di alcuna.
Page 213 - In quel gran seggio, a che tu gli occhi tieni Per la corona, che già v...
Page 145 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 58 - La cara e buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M'insegnavate come l'uom s'eterna : 10 E quant' io l'abbo in grado," mentr* io vivo, Convien che nella mia lingua si scerna.
Page 4 - Faccian le bestie Fiesolane strame Di lor medesme , e non tocchin la pianta ; S' alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman , che vi rimaser, quando Fu fatto 'I nidio di malizia tanta. Se fosse pieno tutto 'I mio dimando , Risposi lui, voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando : Che in la mente m...
Page 145 - A' vista il tempo che ti s' apparecchia. Qual si partì Ippolito d' Atene Per la spieiata e perfida noverca, Tal di Fiorenza partir ti conviene. Questo si vuole, e questo già si cerca, E tosto verrà fatto a chi ciò pensa Là dove Cristo tutto dì si merca.