Raccolta delle poesie di Giovanni Berchet

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C. Fabiani, 1848 - 62 pages
 

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Page 17 - De' cari occhi fatali Più non vedrà il fulgor, Non berrà più da lor L'obblio de' mali. Varcò quegli atrii muto Ch' ei rallegrava ognor Con gì' inni del valor, Col suo liuto. Scese ; - varcò le porte ; Stette ; - guardolle ancor : E gli scoppiava il cor Come per morte. -' Venne alla selva bruna : Quivi erra il Trovator, Fuggendo ogni chiaror Fuor che la luna. La guancia sua sì bella Più non somiglia un fior ; La voce del cantor Non è più quella.
Page 11 - Ei pensava: — Non è lieta, Non può stanza esser del giubilo Dove il pianto è al limitar. — Con inchiesta mansueta Tentò il cor del Solitario, Che rispose al suo pregar: < Non è lieta, ma pensosa; Non v'è plauso, ma silenzio; Non v'è pace, ma terror.
Page 34 - Su ! nell'irto, increscioso Alemanno, su ! Lombardi, puntate la spada : fate vostra la vostra contrada, questa bella che il ciel vi sortì.
Page 32 - Per entro i fitti popoli, Lungo i deserti calli, Sul monte aspro di gieli, Nelle inverdite valli, Infra le nebbie assidue, Sotto gli azzurri cieli, Dove che venga, l'Esule Sempre ha la patria in cor.
Page 41 - Qualche volta, pensose la sera , Mi rammentin le donne ai mariti; Qualche volta ne' vostri conviti Sorga alcuno che dica di me: In parole fu acerbo con noi Fin che Italia nell'ozio si tenne. Quando il giorno dell'opre poi venne, Uno sguardo egli intorno girò; Pose in lance il servaggio e la morte; Eran pari: — ea Dio l'alma commise.
Page 13 - A' bei soli, a' bei vigneti, contristati dalle lagrime che i tiranni fan versar, ei preferse i tetri abeti, le sue nebbie ed i perpetui aquiloni del suo mar.
Page 32 - S'ei dorme, i suoi fantasimi sono l'Italia: e vanno baldi ne' sogni, o abbietti, a suscitargli affanno; e le parventi assumono forme e gli alterni affetti or dai perduti secoli, or dalla viva età.
Page 33 - ... un uom gli figurò. Dato ha il cappuccio agli omeri, indosso ha il lucco antico, cinto è di cuoio, e viene grave, ma in atto amico; trasfuso agli occhi ha il giubilo come d'un 'alta spene; la sua parola è fòlgore: dirla oggimai chi può ? — .L'han giurato.
Page 8 - D'ogni sposa, d'ogni madre Fu de' palpiti il primier. — E Clarina al suo diletto Cinse il brando ; e tricolore La coccarda sull' elmetto Di sua man gli collocò : Poi, soffusa di rossore, Con un bacio il congedò.
Page 5 - Mentre ostenta che il Negro si assolva, In Europa ella insulta ai fratelli; E qual prema, qual popol dissolva Sta librando con empio saver. — Sperdi, o cruda, calpesta gli imbelli ! Fia per poco. — La nostra vendetta La fa il tempo, e quel Dio che l' affretta, Che in Europa avvalora il pensier.

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