Studi danteschiSansoni, 1891 - 538 pages |
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alcun aliquo Allaghieri Amadi amore anno anzi artium avea Beatrice bella Boccaccio Brunetto Latini Cacciaguida canzone Capitanei chè chiama codice Comedia Comune Comunis Florentie contracta sancti Corbizzi credere Dante Alighieri Dantis detto dice dicte domine dictis dictum documento dominus donna earum eccetera eidem eius eorum etiam facta Febbrajo figliuolo filosofia fiorentino Firenze Florentie Francesco Fraticelli Frullani Frullani e Gargani fuit Gemma Gemma Donati Ghibellini Giovanni Villani Guelfi hiis IMBRIANI Inferno infrascripta ipsius ipso Item super Jacopo l'Allaghieri Lapo leggesi libro M.CC.LXV M.CC.XCVI M.CCC M.CCC.I M.CCC.XXI Manetto mensis Messer mezzo mezzo Giugno nomine notajo notarii notarius olim omnia et singula omnibus omnibus et singulis padre parla parole pietra placuit plenius poeta Dante populo Sancti predicta predictis presenti consilio presentibus priore pruova quibus quod quondam Ravenna Riccomanni rubrica scritto scrive secundum quod sestina sesto sunt supra testibus Vedi verso Vexillifero Vittorio Imbriani Witte
Popular passages
Page 214 - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di...
Page 492 - Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio de' morti, Ed a colui che l'ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon pòrti.
Page 362 - Ed egli a me: Se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorioso porto, Se ben m
Page 370 - La cara e buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M'insegnavate come Tuom s'eterna: E quant' io l' abbo in grado, mentre io vivo Convien che nella mia lingua si scerna.
Page 399 - Veramente io sono stato Legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà. E sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de...
Page 484 - Amor me ne sferza, io mi vendicherei di più di mille. Ancor ne li occhi, ond'escon le faville che m'infiammano il cor, ch'io porto anciso, guarderei presso e fiso, per vendicar lo fuggir che mi face; e poi le renderei con amor pace.
Page 185 - Se mai continga che il poema sacro, Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov...
Page 483 - Egli alza ad or ad or la mano, e sfida La debole mia vita esto perverso, Che disteso, e riverso Mi tiene in terra d...
Page 334 - Chè nullo effetto mai razionabile, Per lo piacere uman che rinnovella Seguendo il Cielo, sempre fu durabile.
Page 472 - Sì come neve tra le vive travi per lo dosso d'Italia si congela, soffiata e stretta da li venti schiavi, poi, liquefatta, in se stessa trapela, pur che la terra che perde ombra spiri, sì che par foco fonder la candela...