Storia degli Italiani, Volume 5; Volume 381856 |
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alcuni Alessandro allora antichi armi avea buon cardinale Carlo Carlo VIII casa cattolica cavalli chè Chiesa ciascuno città Clemente VII colla corte Cosmo costumi credere cristianità d'Italia danaro dice duca ecclesiastici erano esso fece fede Fernando il Cattolico figlio figliuoli Filippo Fiorentini Firenze forza frà Paolo Francesi Francia frati galee Genova giorno Giovanni Girolamo Giulio governo gran guerra Italia Italiani lanzichenecchi lasciò Leone Leone X lettere libertà lode Lombardia Luigi Luigi XII Lutero Machiavelli maestà mandò Mantova marchese Medici medio evo Milanese Milano mori morte mostrò Napoli nemici nobili NOTE AL CAP nuovo pace paese palazzo papa passo patria Pietro politica popolo porta poteva predicare principi pubblico pure Rafaello regno repubblica Riforma Sant'Uffizio santa Savoja Savonarola scriveva scudi secolo sicchè Siena signori soldati Spagna Spagnuoli storia Svizzeri trovò Turchi uomini Valtellina vedere veneto Venezia Veneziani vescovo vicerè VIII vizj zione
Popular passages
Page 477 - ... io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro umanità mi rispondono; e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia; sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi trasferisco in loro.
Page 478 - Medici mi cominciassino adoperare, se dovessino cominciare a farmi voltolare un sasso; perché se io poi non me li guadagnassi, io mi dorrei di me: e per questa cosa, quando la fussi letta, si vedrebbe che quindici anni che io sono stato a studio dell'arte dello Stato, non gli ho né dormiti né giucati ; e dovrebbe ciascuno aver caro servirsi d'uno, che alle spese di altri fussi pieno di esperienza.
Page 478 - Giuliano e' non fussi, non che altro, letto, e che questo Ardinghelli si facessi onore di questa ultima mia fatica. Il darlo mi faceva la necessità che mi caccia, perché io mi logoro, e lungo tempo non posso stare cosi che io non diventi per povertà contennendo.
Page 490 - ... della signora Duchessa ci riducevamo; e parea che questa fosse una catena che tutti in amor tenesse uniti...
Page 397 - E dove mai e quando mai fu veduta scrittura di questa guisa, o come la sifatta dir si potrebbe lingua, se lingua non è quella, la quale o da alcun popolo non si favelli, o la quale alcun popolo per alcun tempo non abbia mai favellata? Chi sarebbe che la intendesse pur mediocremente?
Page 162 - Vedesi che ha posto il fine suo nel regnare, la fortuna gli è favorevole, ha soldati tenuti seco in fazione, ha denari assai, ha paese grandissimo , non ha ostacolo alcuno , ha conjunzione con il Tartaro, in modo che noo mi farcì maraviglia che avanti passasse un anno egli avesse dato a questa Italia una gran bastonata , e facesse uscire di passo questi preti, sopra di che non voglio dire altro per ora.
Page 439 - ... le commedie in altro modo: in Firenze non si vive come si viveva già in Atene e in Roma: non ci sono schiavi, non ci si usano figliuoli adottivi, non ci vengono i ruffiani a vender le fanciulle, né i soldati dal dì d'oggi nei sacchi delle città o de...
Page 477 - Così rinvolto in questa viltà traggo il cervello di muffa, e sfogo la malignità di questa mia sorte, sendo contento mi calpesti per quella via, per vedere se la se ne vergognasse. Venuta la sera mi ritorno a casa, ed entro nel mio...
Page 196 - Alquanti altri con favella maremmana, rusticana, alpigiana l'arrozziscono, e alquanti meno male che gli altri, come sono i Toscani malmenandola troppo la insucidano e abbruniscono, tra quali i Fiorentini con vocaboli squarciati e smaniosi, e col loro parlare fiorentinesco stendendola e facendola...
Page 478 - ... uno che alle spese di altri fussi pieno di esperienza. E della fede mia non si dovrebbe dubitare perché avendo sempre osservato la fede, io non debbo imparare ora a romperla ; e chi è stato fedele e buono...