Il mattino, il meriggio, il vespro e la notte: poemettiFratelli Ciardetti, 1822 - 139 pages |
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agitar alfin allor altrui amante Amor anco Andran arde Argo auriga avorio beata bella bevanda braccia cara cara sposa cavalier cibo cocchio convitati corsier corso crin Dama dilicati dita dolce Ecco emicrania eroi fianco fido fieda gemma gentil giammai gioco giorno giovin gran grave grembo guancia guardo Imene indi intanto intorno l'ali l'alma l'altro l'ombra Abita labbra leggiadro lenti lieti lieve lungo mano marito matrone Mattino medesmo membra mensa mente meriggio mille misero molle mortali nari ninfa nobil nodi notte novelle novo Nume occhi omeri opra orecchi osin palafren palagio perigli petto picciol piè polve porger primiero prole pronti puote qualor rapirsi risa rote sagace sdegna serba sermone Sibari siede Signor soave Solletica Sonno sovente speglio spirti sposa suol superba talamo tavolier tazze teco tergo turba vago varj veglia ventaglio vezzosi volge volte vulgo دو دو
Popular passages
Page 5 - Giovin signore, oa te scenda per lungo di magnanimi lombi ordine il sangue purissimo, celeste, o in te del sangue emendino il difetto i compri onori e le adunate in terra o in mar ricchezze dal genitor frugale in pochi lustri, me precettor d'amabil rito ascolta. Come ingannar questi noiosi e lenti giorni di vita, cui sì lungo tedio e fastidio insoffribile accompagna, or io t'insegnerò.
Page 55 - Che fur gli uomini eguali; e ignoti nomi Fur Plebe, e Nobiltade. Al cibo, al bere, All'accoppiarsi d'ambo i sessi, al sonno Un istinto medesmo, un'egual forza Sospingeva gli umani: e niun consiglio 255 Niuna scelta d'obbietti o lochi o tempi Era lor conceduta.
Page 17 - Starsi al prato, a la selva, al colle, al fonte: E la Suora di lui vedeali poi Uniti ancor nel talamo beato, Ch'ambo gli amici Numi a piene mani Gareggiando spargean di gigli e rose."^ 335 Ma che non puote anco in divino petto, Se mai s'accende, ambizi'on di regno?
Page 57 - Come nell'arsa state il tuono s'ode Che di lontano mormorando viene, E col profondo suon di monte in monte Sorge, e la valle e la foresta intorno Muggon del fragoroso alto rimbombo...
Page 82 - ... mortali, a stringer forte nodo fra questi, ea sollevar lor speme con penne oltre natura alto volanti. 970 Chi por freno oserà d'almo Signore a la mente od al cor? Paventi il vulgo oltre natura: il debole prudente rispetti il vulgo; e quei, cui dona il vulgo titol di saggio, mediti romito 1)75 il ver celato; e alfin cada adorando la sacra nebbia che lo avvolge intorno.
Page 7 - A voi, celeste prole, a voi, concilio di semidei terreni, altro concesse Giove benigno: e con altr'arti e leggi per novo calle a me convien guidarvi.
Page 111 - ... de i per novo cammin guidati rivi e su i campi nascenti; onde poi grandi furo i nipoti e le cittadi ei regni.
Page 44 - Co' sanguinosi pugnali a lato le campestri rocche voi godeste abitar, truci all'aspetto, e per gran baffi rigidi la guancia consultando gli sgherri, e sol giojendo di trattar l'arme che d'orribil palla givan notturne a traforar le porte del non meno di voi rivale armato. Ma i vostri almi nipoti oggi si stanno ad agitar fra le tranquille dita dell'oriolo i ciondoli vezzosi; Ed opra è lor se all'innocenza antica torna pur anco, e bamboleggia il mondo.
Page 116 - Che vengono che vanno, e stridi e fischi Di gente, che domandan che rispondono, Assordan l'aria all'alte mura intorno. Tutto è strepito e luce. O tu, che porti La dama e il cavalier dolci mie cure...
Page 110 - Già, di tenebre involta e di perigli, sola, squallida, mesta alto sedevi su la timida terra. Il debil raggio de le stelle remote e de' pianeti che nel silenzio camminando vanno rompea gli orrori tuoi sol quanto è d'uopo a sentirli assai più.