Letture di famiglia, Volume 4Dalla Tip. Galileiana di M. Cellini., 1857 |
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Adal affetto Agatocle Agrigentini Agrigento ajuto alcuni allora altre amico andò babbo Baccio del Bianco Bauci bella bisogno buona Cairo canto cara cari genitori Cartaginesi casa certo chè cielo città coleotteri colla conoscere credo cuore dice Diotisalvi Neroni dire donna ebbe educazione erano Fabrizio Boschi faccia Falaride famiglia fanciulli fare fece figliuola Filemone Fiorentini fiori Firenze forza genitori giorno Giotto giovani governo gran guarda Iacopo inglese insetti intanto larve lasciò lavoro legge Lorenzo Lorenzo Ghiberti lungo madre maestro maggior mamma mano Maometto Matteo Rosselli medesimo Medici mente mezzo Michelangiolo Nilo nuovo occhi ortotteri padre pare parlare parole passo patria pensare pensiero piante poco popolo porta possono poteva povero prendere pure Quir ragione sapere sarà sarebbe sentimento signora signorina Teresina Terone terra tornare troppo trovato uomini Vasari vedere venire vero verso Virg virtù voglio voleva
Popular passages
Page 585 - Nel suo profondo vidi che s'interna legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squaderna; sustanze e accidenti e lor costume, quasi conflati insieme, per tal modo che ciò ch'i' dico è un semplice lume. La forma universal di questo nodo credo ch'i' vidi, perché più di largo, dicendo questo, mi sento ch'i
Page 584 - Se quanto infino a qui di lei si dice Fosse conchiuso tutto in una loda, Poco sarebbe a fornir questa vice. La bellezza ch'io vidi si trasmoda Non pur di là da noi, ma certo io credo, Che solo il suo Fattor tutta la goda.
Page 717 - Dell'universo in sin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una, Supplica a te, per grazia, di virtute Tanto che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l'ultima salute.
Page 585 - Sustanzia ed accidente, e lor costume, Quasi conflati insieme per tal modo, Che ciò ch'io dico, è un semplice lume. La forma universal di questo nodo Credo ch'io vidi, perchè più di largo, Dicendo questo, mi sento ch'io godo.
Page 266 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 584 - Come balestro frange, quando scocca da troppa tesa, la sua corda e l'arco, e con men foga l'asta il segno tocca, sì scoppia' io sottesso grave carco, fuori sgorgando lagrime e sospiri, e la voce allentò per lo suo varco.
Page 453 - 1 verno prima II prun mostrarsi rigido e feroce, Poscia portar la rosa in su la cima: E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine all
Page 585 - Le minuzie de' corpi lunghe e corte, Muoversi per lo raggio, onde si lista Tal volta l' ombra che, per sua difesa, La gente con ingegno ed arte acquista. E come giga ed arpa in tempra tesa Di molte corde, fan dolce tintinno * A tal, da cui la nota non è intesa : Così da' lumi, che lì m' apparinno, S' accogliea per la Croce una melòde, Che mi rapiva senza intender l
Page 487 - ... del cimento terribile. Ma questi timori si dileguano improvvisamente tosto che la si vede uscire da tante difficoltà con quella grazia, con cui dal cespite irto di spine esce sull'alba la rosa, profumando l'aere all'intorno.
Page 167 - 1 palafreniere mi disse: Perdonatemi gientilhomo, io ho commessione di fare così. Io me ne andai a casa, e scripsi questo al papa : - « Beatissimo Padre, io sono stato stamani cacciato di palazzo da parte della Vostra Santità ; onde io le fo intendere che da ora innanzi, se mi vorrà, mi ciercherà altrove che a Roma...