Opere del commendatore Annibal Caro, Volumes 7-8

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Società tip. de' Classici italiani, 1812
 

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Popular passages

Page 6 - Per questa villa pascendo un capraro, il cui nome era Lamone, trovò in questa guisa un picciol bambino, e con esso una capra che lo nutriva. Era in una boscaglia, presso a dove egli pasceva, una folta macchia di pruni, d'ellera e di vilucchi in modo da ogni banda avvinchiata e tessuta, che d'una deserta capanna teneva somiglianza. Questa casa avea la fortuna provvista all'esposto bambino, e la sua cuna era ivi dentro un cespuglio di tenera e fresca erbetta.
Page 110 - ... gli si porgesse. Era questo suo giardino, ad uso de' regali, bellissimo e dilettoso; d'una lunghezza di braccia [trecento] e di larghezza di [dugento]. Di sito posto sopra un poggio elevato ed arioso, ed esso per lo lungo a modo d'un gran piano si distendeva. Era tutto d'alberi pieno, di mela, di mortelle, di pera, di granati, di fichi, d'olivi, e di altri di questa fatta. Avea...
Page 146 - ... d'acque calde, fredde, temperate più e meno, secondo i diversi temperamenti del caldo e del freddo, che in ciascun ridotto faceva o il sole o l'ombra che vi fosse; e dove l'acqua non giungeva, qua una grotta faceva stanza asciutta, là una falda porgeva un seggio erboso, o di verde muschio appannato; e '1 sole, che, dacché nasceva insino a mezzo giorno, in certe di esse caverne feriva, ripercotendo dalla chiarezza dell'acqua nelle...
Page 96 - ... sampogna. Ma la Cioe, che non prima che allora seppe che cosa si fosse eco, si volgeva quando al mare guatando i marinari, e quello che imponeva il canto, e quando a terra mirando la selva, e cercando di quelli che rispondevano. Ma poiché i pescatori...
Page 145 - Cioe, e, piacendogli, cercava di farlesi amico; e di già avea gittato un motto a Driante di volerla per moglie. Ora, in su questa occasione, veggendo Dafni cortese e soro com'era. e parendogli la Cioe semplicetta ed arrendevole per le carezze, ch'ella per amor di Dafni gli facea, pensò di addomesticarsi con esso loro più strettamente, perché il suo disegno gli riuscisse; e fattilisi con molte parole e con molte sue novelle amici, e lasciato un appicco per rivedersi, se ne tornò per allora a'...
Page 111 - ... e tutti i frutti di tutte le stagioni. Avea una veduta bellissima, che scopriva di sopra una larga pianura, per onde si vedevano pastori assai ed animali che pascevano; scorgevasi il mare ed i marinari che navigavano; e questa era una delle dilettose parti del giardino. Nel mezzo appunto della lunghezza e della larghezza di esso, era un tempietto sacrato a Bacco, il cui altare era circondato d'ellera, siccome il tempio di viti. Dentro di esso tempio erano dipinte tutte le istorie di Bacco, il...
Page 36 - Dafni in cotai modo le prese una sua favola a raccontare. — • E' fu già, bella vergine, una vergine bella come tu sei, cantatrice come tu sei, e guardiana in queste selve di vacche, come tu sei di pecore. Del suo cantare molto le vacche si dilettavano; e pascendo non operava né mazza né pugnetto, ma col canto solo comandava loro, e sotto un pino sedendosi, di pino inghirlandata, e di Pane e del pino cantava. Pasceva per quel contorno medesimo un garzonetto vaccaro, bello ancor egli e bonissimo...
Page 4 - ... quattro ragionamenti, li quali consacro per dono ad Amore, alle ninfe ed a Pane, per piacere e giovamento a tutti che leggeranno, per rimedio agl'infermi, per conforto agli afflitti, per rimembranza a quelli che hanno amato e per ammaestramento a quelli che ameranno: percioché nessuno fu mai che non amasse, e nessuno sarà che non ami, finché il mondo avrà bellezza e che gli occhi vedranno. A noi doni Dio grazia di viver casti e di scriver gli amori altrui. RAGIONAMENTO PRIMO Grande e bella...
Page 8 - Driante nomato, s'abbattè per avventura ancor egli a vedere e trovare una cosa simile. Era dentro al suo pascolo una grotta consacrata alle ninfe, cavata d'un gran masso di pietra viva, che di fuora era tonda e dentro concava: stavano intorno a questa grotta le statue delle ninfe medesime, nella medesima pietra scolpite; avevano i piedi scalzi insino a' ginocchi, le braccia ignude insino agli omeri, le chiome sparse per il collo, le vesti succinte ne...
Page 148 - ... negli occhi con tanto impeto, e quindi nel core con tante scintille, che, incontinente, con tutto che di rozza e fredda pastorella fosse, non pure il fuoco vi s'apprese, ma con di molti lampi si mostrò subito fuori: onde, con gli occhi attentissimi, con la mente da ogni altra cosa alienata, e con la persona tutta verso Dafni inclinata, si stette per lungo spazio immobilmente a mirarlo, e, mirando, l'incendio le cresceva.

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