Opere del commendatore Annibal Caro, Volumes 7-8Società tip. de' Classici italiani, 1812 |
Contents
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Common terms and phrases
Acate Aceste allor amore Anchise anco ANNIBAL CARO appresso avanti avea bacio buon campo capre Caro Cartago ch'a ch'è ch'io Chè che'l cielo Cloanto Cloe corpo cotal Cristo d'intorno d'ogni d'oro Dafni dardo dice diletto Dorcone Driante ecco Enea Eneide eran Evandro fanciulla Fato fera ferro fiero figlio figliuoli fiume foco forza fuggir genti giorno Giove giovine gittò Giuno Giuturna gran Greci greggi grida guerra guisa incontro Indi insieme intanto intorno l'altro l'armi l'aura l'onde l'uno Lamone Latini Lazio legni lito Longo Sofista madre mano mare medesimo Messapo Mezenzio mezzo Mirtale misero monte morte mostra nimico Ninfe notte Numi occhi onore padre Pallante pascere pastori pecore perciocchè petto piè poscia pregio pria Quinci ragione Re Latino regno ruina Rutuli sampogna sangue scudo seco selve Signore stava Tarconte terra Teucri tosto Troja Trojani Turno vede veggio venti vide volte δὲ καὶ
Popular passages
Page 6 - Per questa villa pascendo un capraro, il cui nome era Lamone, trovò in questa guisa un picciol bambino, e con esso una capra che lo nutriva. Era in una boscaglia, presso a dove egli pasceva, una folta macchia di pruni, d'ellera e di vilucchi in modo da ogni banda avvinchiata e tessuta, che d'una deserta capanna teneva somiglianza. Questa casa avea la fortuna provvista all'esposto bambino, e la sua cuna era ivi dentro un cespuglio di tenera e fresca erbetta.
Page 110 - ... gli si porgesse. Era questo suo giardino, ad uso de' regali, bellissimo e dilettoso; d'una lunghezza di braccia [trecento] e di larghezza di [dugento]. Di sito posto sopra un poggio elevato ed arioso, ed esso per lo lungo a modo d'un gran piano si distendeva. Era tutto d'alberi pieno, di mela, di mortelle, di pera, di granati, di fichi, d'olivi, e di altri di questa fatta. Avea...
Page 146 - ... d'acque calde, fredde, temperate più e meno, secondo i diversi temperamenti del caldo e del freddo, che in ciascun ridotto faceva o il sole o l'ombra che vi fosse; e dove l'acqua non giungeva, qua una grotta faceva stanza asciutta, là una falda porgeva un seggio erboso, o di verde muschio appannato; e '1 sole, che, dacché nasceva insino a mezzo giorno, in certe di esse caverne feriva, ripercotendo dalla chiarezza dell'acqua nelle...
Page 96 - ... sampogna. Ma la Cioe, che non prima che allora seppe che cosa si fosse eco, si volgeva quando al mare guatando i marinari, e quello che imponeva il canto, e quando a terra mirando la selva, e cercando di quelli che rispondevano. Ma poiché i pescatori...
Page 145 - Cioe, e, piacendogli, cercava di farlesi amico; e di già avea gittato un motto a Driante di volerla per moglie. Ora, in su questa occasione, veggendo Dafni cortese e soro com'era. e parendogli la Cioe semplicetta ed arrendevole per le carezze, ch'ella per amor di Dafni gli facea, pensò di addomesticarsi con esso loro più strettamente, perché il suo disegno gli riuscisse; e fattilisi con molte parole e con molte sue novelle amici, e lasciato un appicco per rivedersi, se ne tornò per allora a'...
Page 111 - ... e tutti i frutti di tutte le stagioni. Avea una veduta bellissima, che scopriva di sopra una larga pianura, per onde si vedevano pastori assai ed animali che pascevano; scorgevasi il mare ed i marinari che navigavano; e questa era una delle dilettose parti del giardino. Nel mezzo appunto della lunghezza e della larghezza di esso, era un tempietto sacrato a Bacco, il cui altare era circondato d'ellera, siccome il tempio di viti. Dentro di esso tempio erano dipinte tutte le istorie di Bacco, il...
Page 36 - Dafni in cotai modo le prese una sua favola a raccontare. — • E' fu già, bella vergine, una vergine bella come tu sei, cantatrice come tu sei, e guardiana in queste selve di vacche, come tu sei di pecore. Del suo cantare molto le vacche si dilettavano; e pascendo non operava né mazza né pugnetto, ma col canto solo comandava loro, e sotto un pino sedendosi, di pino inghirlandata, e di Pane e del pino cantava. Pasceva per quel contorno medesimo un garzonetto vaccaro, bello ancor egli e bonissimo...
Page 4 - ... quattro ragionamenti, li quali consacro per dono ad Amore, alle ninfe ed a Pane, per piacere e giovamento a tutti che leggeranno, per rimedio agl'infermi, per conforto agli afflitti, per rimembranza a quelli che hanno amato e per ammaestramento a quelli che ameranno: percioché nessuno fu mai che non amasse, e nessuno sarà che non ami, finché il mondo avrà bellezza e che gli occhi vedranno. A noi doni Dio grazia di viver casti e di scriver gli amori altrui. RAGIONAMENTO PRIMO Grande e bella...
Page 8 - Driante nomato, s'abbattè per avventura ancor egli a vedere e trovare una cosa simile. Era dentro al suo pascolo una grotta consacrata alle ninfe, cavata d'un gran masso di pietra viva, che di fuora era tonda e dentro concava: stavano intorno a questa grotta le statue delle ninfe medesime, nella medesima pietra scolpite; avevano i piedi scalzi insino a' ginocchi, le braccia ignude insino agli omeri, le chiome sparse per il collo, le vesti succinte ne...
Page 148 - ... negli occhi con tanto impeto, e quindi nel core con tante scintille, che, incontinente, con tutto che di rozza e fredda pastorella fosse, non pure il fuoco vi s'apprese, ma con di molti lampi si mostrò subito fuori: onde, con gli occhi attentissimi, con la mente da ogni altra cosa alienata, e con la persona tutta verso Dafni inclinata, si stette per lungo spazio immobilmente a mirarlo, e, mirando, l'incendio le cresceva.