Dei costumi dell'isola di Sardegna: comparati cogli antichissimi popoli orientali, Volumes 1-2

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A. Forni, 1850 - 1 pages
 

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Popular passages

Page xxii - Tremavan tutti della persona (ed anco in ciò scernesi l'origine orientale), e il tremolìo or era lieve a guisa di ribrezzo, e talvolta gagliardo e rotto da un certo come fremere. I volti eran seri e scuri, gli occhi a terra, e il capo quando levato, e quando chino e col mento in seno. Segni di tristezza chiusa in fondo del cuore. E intanto la lionedda sonava un gemito rauco e lamentoso, e talora sì fievole che parea spento; sinché a mano a mano iva sollevandosi in uno strepito intronato e fondo,...
Page xxiv - Sardegna oggidì le tibie dispari, non altrimenti fatte che le si facessero i primi popoli dell'oriente, e in occidente i Pelasgi tirreni. I Sardi domandano coteste pive la lionedda, ed è composta di tre calami, uno più grosso e più lungo dell'altro, e pongonseli a bocca serrando le tre pive fra le labbra e sostenendole delle due mani col dito grosso di sotto, e cogli altri giocando sopra i fori che variano i suoni. Alla sinistra è la cannetta esile e corta che dà il soprano, in mezzo è il...
Page xxiii - ... cruccio disperatissimo. In questo mezzo la lionedda spicca un suono allegro e spiritoso, e il morto giovinetto guizza in pie, batte le mani, leva e trincia una caprioletta leggera mentre tutta la brigata, dato giù quel furore, ricompone il passo, assesta il cerchio, e rapidissima galoppa e scambietta e si diguazza in un tripudio fiorito. Poi rimetton la carola a tondo, e diveltisi dalla corona a due a tre, danzano in atto carezzevole innanzi al risorto donzello, il quale ballonzola e porge le...
Page 217 - ... cantico intuona. E in prima tesse onorato encomio di sua prosapia e canta i parenti più prossimi, ascendendo di padre in padre insino a che montano le memorie fedeli di tutti i sangui di suo legnaggio: appresso riesce alle virtù del defunto, e ne magnifica di somme laudi il senno, il valore e la pietà. Questi carmi funerali son dalla prefica declamati quasi a guisa di canto con appoggiature di ritmo, e intreccio di rima e calore d'affetti e robustezza d'imagini, sceltezza di frasi e voli di...
Page 216 - Poscia di tanto inordinato corrotto, le dolenti donne cosi sconfitte, livide ed arruffate qua e là per la stanza sedute in terra e sulle calcagna si riducono a un tratto in un profondo silenzio. Tacite, sospirose, chiuse nei raccolti mantelli, colle mani congiunte e colle dita conserte, mettono il viso in seno e contemplano cogli occhi fissi nel cataletto. In quello stante una in fra loro, quasi tocca ed accesa da un improvviso spirito prepotente, balza in piè, si riscuote tutta nella persona,...
Page 14 - ... orrore di quelle selve. Là dentro in quel cupo il silenzio non è rotto che dal fischio dei venti o dal fragor delle acque che dirupano nelle valli; e la solitudine non è tolta che dalle torme dei cervi, delle damme e dei cavrioli fuggenti fra gli ermi recessi della foresta. Ivi s'accovano, tra i vepri e sotto gli scogli ei macchioni de...
Page 216 - Altre si abbandonano sulla bara, altre si gittano ginocchioni, altre si stramazzan per terra, si rotolan sul pavimento, si spargon di polvere; altre, quasi per sommo dolor disperate, serran le pugna, strabuzzan gli occhi, stridono i denti, e con faccia oltracotata sembran minacciare il cielo stesso.
Page xxii - ... intronato e fondo , come di vento nella foresta. Allora fu il girare più avvivato, che passò ben presto a concitazione ; ed ecco un giovinetto scagliarsi improvviso nel mezzo del cerchio , ed ivi contendersi , divincolarsi , balenare e cader tutto lungo ih terra : ei danzatori battere il suolo rinforzati , e tragittar le braccia, e percuotersi colle proprie e colle mani de...
Page 165 - Qua recasti con te, di panni invoglio. E a te gli Dei, quanto il tuo cor desia, Si compiaccian largir; consorte, e figli, E un sol volere in due; però ch'io vita • , Non so più invidiabile, che dove La propria casa con un'alma sola Veggonsi governar marito, e donna.
Page 14 - ... e profonda, destan l'animo del passeggero a sublimi pensieri. Qui e colà in certe frane e burroni scurissimi la foga de' torrenti, o l'impeto de' turbini e delle procelle, gli hanno diradicati e con tutto lo scoglio che gli immorsa divelti e fracassati, i quali minando con orrendo scroscio molti rami della selva soscesero e trassero seco.

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