Studii danteschiFratelli Messina, 1894 - 268 pages |
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25 marzo alcuno allegorico allora allude ànno anzi appunto astronomo avrebbe basso Beatrice bel monte benissimo bisogna buon cammino canto canto IX canto quarto canto sesto caso certo ch'è ché Chiesa colla cominciar commento concetto consonante cotesto credo Cristo Dante dantesca dappoiché destra dev.mo dice dire diritta discorso dittonghi DIVINA COMMEDIA esempio esso giorno imagine Infatti INFERNO intendere interpreti inteso invece lettera levante lonza luna luogo lupa Malacoda medesimo mente mondo morale mostra notte numerale cardinale objezione Papi PARADISO parole passo piaggia piaggia diserta piè fermo pigliano plenilunio poco poema Poeta potuto precessione degli equinozii principio proprio publico punto pure PURG PURGATORIO PURGATORIO Dante quistione raggi ragione salire sarebbe Scartazzini scrivere secolo segno d'Ariete selva senso significato simbolo sinistra smarrito STUDII DI FILOL temporale Trapani trova valle vede venerdí verità verso viaggio Virgilio vocale volgata XXVII XXXII zero
Popular passages
Page 209 - Si studia si, che pare ai lor vivagni. A questo intende il papa ei cardinali: Non vanno i lor pensieri a Nazzarette, Là dove Gabriello aperse l'ali.
Page 185 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Page 209 - La tua città, che di colui è pianta, Che pria volse le spalle al suo Fattore, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, Produce e spande il maladetto fiore , C' ha disviate le pecore e gli agni , Perocché fatto ha lupo del pastore. Per questo l' Evangelio ei Dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia sì , che pare a
Page 114 - Ed egli a me : questa montagna è tale Che sempre al cominciar di sotto è grave, E quanto uom più va su, e men fa male. Però , quand' ella ti parrà soave Tanto che 'l su andar ti fia leggiero Come a seconda in giuso andar per nave , Allor sarai al fin d' esto sentiero : Quivi di riposar l' affanno aspetta : Più non rispondo ; e questo so per vero.
Page 197 - Soli aver, che l' una e l' altra strada Facean vedere, e del mondo e di Deo. L
Page 205 - Sicché, poniamo che siate tenuto di conquistare e conservare il tesoro e la signoria delle città la quale la Chiesa ha perduto; molto maggiormente séte tenuto di racquistare tante pecorelle, che sono uno tesoro nella Chiesa; e troppo ne impoverisce quand'ella le perde.
Page 87 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 101 - E in dimostrare questo, sempre lo litterale dee andare innanzi, siccome quello nella cui sentenza gli altri sono inchiusi, e senza lo quale sarebbe impossibile e irrazionale intendere...
Page 15 - Ed egli a me: Questa montagna è tale, Che sempre al cominciar di sotto è grave, E quanto uom più va su e men fa male. Però quand' ella ti parrà soave Tanto, che il su andar ti sia leggiero, Come a seconda giù l' andar per nave, Allor sarai al fin d' esto sentiero: Quivi di riposar l
Page 209 - Ma Vaticano, e l' altre parti elette Di Roma, che son state cimitero Alla milizia che Pietro seguette, Tosto libere fien dell