Storia dei dominii stranieri in Italia dalla caduta dell'impero romano in occidente fino ai nostri giorni, Volume 3V. Batelli e compagni, 1840 |
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Adalberto alcuni allora allorquando Alpi andava Aquitania armi Arnolfo Austrasia avea avesse Barbari Baviera Berengario Bernardo Borgogna Bosone Brunechilde cacciato capitolari capo Carlo il Calvo Carlo il Grosso Carlo-Magno Carlomanno ch'ei Chiesa Childeberto Chilperico città clero colla conquista conti contrade corona dell'impero diritto dominio duca del Friuli duca di Spoleti duchi ebbe ecclesiastici erano erasi Ermengarda esercito eziandio faceva fece figlio forza fossero Franchi francica fratello Friuli furono gasindi Germania giuramento Gontrano Greci guerra imperatore imperiale imperocchè intanto Italia Italiani l'impero Lamberto leggi Liutprando Longobardi Lotario Luigi il Pio maggior Magno marchese moglie monarchia morte nazione Neustria nimici nome novella Nullostante nuovo Ottone padre Pavia Pipino poco podestà pontefice popolo poscia possedimenti potenza poteva presso principe province quivi quod Ravenna reame d'Italia reggimento regia regno rispetto Romani s'erano Saraceni Sassoni signori Slavi sposa trono troppo trovò uomini vassalli vedere vescovi vuolsi
Popular passages
Page 278 - Fuit consuetudo in illis temporibus , ut , ubicumque aliquod opus ex imperiali praecepto faciendum esset , siquidem pontes vel naves aut trajecti sive purgatio seu stramentum vel impletio coenosorum itinerum , ea comitis per vicarios et officiales suos exequerentur in minoribus dumtaxat laboribus, a majoribus autem et maxime noviter exstruendis nullus ducum vel comitum , nullus episcoporum vel abbatum excusaretur aliquo modo.
Page 103 - Appena il sommo ne toccai, l'orecchio mi percosse un ronzio che di lontano parea venir cupo, incessante; io stetti; ed immoto ascoltai. Non eran l'acque rotte fra i sassi in giù, non era il vento che...
Page 279 - Domino magnifico illo ego enim ille. Dum et omnibus habetur percognitum, qualiter ego minime habeo, unde me pascere vel vestire debeam, ideo petii pietati vestrae, et mihi decrevit voluntas, ut me in vestrum mundoburdum tradere vel commendare deberem; quod ita et feci; eo videlicet modo, ut me tam de victu quam et de vestimento, iuxta quod vobis servire et promereri potuero, adiuvare vel consolare debeas, et dum ego in capud advixero, ingenuili ordine tibi servicium vel obsequium...
Page 103 - Sovrastavanmi ancora ; altre di neve Da sommo ad imo biancheggianti, e quasi Ripidi, acuti Padiglioni al suolo Confitti; altre ferrigne, erette a guisa Di mura insuperabili.
Page 160 - I giudizii saranno tenuti sotto la presidenza di un giudice da noi deputato, ma col concorso e voto collegiale di vostri sapienti, sia ecclesiastici, sia laici, italiani quando i litiganti siano italiani, e di giudici misti quando la questione si agiti fra Italiani e...
Page 430 - Corintia, uccidendo pochi colle spade, ma molte migliaja di persone colle saette, scagliate da loro con tal maestria , che difficilmente se ne possono schivare i colpi. Non sanno combattere da vicino in forma di battaglia. Combattono a tutta corsa coi cavalli fingendo di quando in quando di fuggire, e benespesso qundo talun si crede di averli vinti, si truova più che mai in pe~ lìcolo d'esser vinto.
Page 429 - I' argento , come fan gli altri uomini. Il loro piacere é nella caccia e nella pesca. Si cibano di latte e mèle. Non usano vesti di lana , supplendo al bisogno con pelli di fiere per guardarsi dai freddi continui nelle loro contrade. Spinti costoro fuori del proprio paese da altri Tartari chiamati...
Page 102 - Francia; ma via non havvi; e mille son quei monti, e tutti erti, nudi, tremendi, inabitati se non da spirti, ed uom mortai giammai non li varcò. - Le vie di Dio son molte, più assai di quelle del mortai, risposi; e Dio mi manda. - E Dio ti scorga, ei disse: indi tra i pani che teneva in serbo tanti pigliò di quanti un pellegrino...
Page 371 - Pro Deo amur et pro Christian poblo et nostro commun salvament, d'ist di en avant, in quant Deus savir et podir me dunat, si salvarai eo cist meon fradre Karlo et in...
Page 279 - ... consolare debeas, et dum ego in caput advixero, ingenuili ordine tibi servitium vel obsequium impendere debeam, et me de vestra potestate vel mundeburdo tempore vitae meae potestatem non habeam subtrahendi, nisi sub vestra potestate vel defensione claims vitae meae debeam permanere.