Giambi ed epodi di Giosuè Carducci (1867-1872): nuovamente raccolti e corretti, con prefazione

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N. Zanichelli, 1882 - 196 pages
 

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Popular passages

Page 124 - E lì, per trar l' amico suo di pena Che sostenea nella prigion di Carlo, Si condusse a tremar per ogni vena. Più non dirò , e scuro so che parlo ; Ma poco tempo andrà che i tuoi vicini Faranno sì che tu potrai chiosarlo. Quest' opera gli tolse quei confini 2.
Page 128 - Gallias Caesar subegit, Nicomedes Caesarem: Ecce Caesar nunc triumphat, qui subegit Gallias; Nicomedes non triumphat, qui subegit Caesarem.
Page 167 - 1 fluttuante Secolo, ei grande, austero, immoto appare. Da quelli scogli, onde Colombo infante Nuovi pe '1 mar vedea mondi spuntare, Egli vide nel eie! crepuscolare Co '1 cuor di Gracco ed il pensier di Dante La terza Italia...
Page 104 - 1 tuo frcdd' omero e lassi ivi morir. CARDUCCI. 14 A più frequente palpito di umani odii e d'amori Meglio il petto m' accesero nei lor severi ardori Ultime dee superstiti giustizia e libertà; E uscir credeami italico vate a la nuova etade, Le cui strofe al ciel vibrano come rugghianti spade, E il canto, ala d'incendio, divora i boschi e va.
Page 53 - IVlènte chi dice ch'ove il core avvampa, Secondi l'aura de l'acceso ingegno. Avrei ben io d'infame eterna stampa Segnato in fronte questo gregge indegno. Feroce forse come il tuo m'accampa, Dante padre, nel cuore odio e disdegno; Ma chiusa rugge la vorace vampa Me distruggendo, e mai non giunge al segno. Altri laghi di pegola, addensata Di serpenti di mostri e dimon duri, Altra e duplice bolgia avrei scavata; E v'avrei co' suoi monti e co' suoi muri, Come uno straccio lurido, gettata Questa terra...
Page 107 - 1 nubilo inseminato piano La torre feudal Con lunga ombra di tedio da i colli arsicci e foschi Veglia de le rasenie cittadi in mezzo a...
Page xxxiii - Per la mia condotta d'uomo io posso portare alta la fronte quanto il più onorato cittadino del regno. Come insegnante, sono persuaso di non aver mai mancato ai doveri che la legge nettamente mi segna; sono persuaso di non aver mancato mai di rispetto alle autorità scolastiche, le quali non ebbero mai a farmi ammonizione veruna. Ammetto che per alcuni io possa non essere un «impiegato modello».
Page 103 - Mi sfolgorar da' gelidi marmi nel petto un raggio, Ed obliai le vergini danzanti al sol di maggio E i lampi de' bianchi omeri sotto le chiome d'or.
Page ix - Napoleone ni legittimo donatario fu da un generale Leboeuf consegnata non so più a qual generale italiano. Aveva pioviscolato tutto il giorno, e una tristezza d'autunno tingeva di bigia noia i palazzi in mattone. Il sole calava tra certi nuvolacci di pece, mandando lungo il ciclo su i campanili su le torri su' bei cornicioni di terra cotta uno sprazzo o uno sputo d
Page 77 - Solingo vate, in su l'urne de' morti Io vo' spezzar la lira. Accoglietemi, udite, o de gli eroi Esercito gentile : Triste novella io recherò fra voi : La nostra patria è vile.

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