I precursori di Dante, Volume 1G.C. Sansoni, 1874 - 113 pages |
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Popular passages
Page 97 - Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sa veracemente. Sicchè, se piacere sarà di Colui per cui tutte le cose vivono, che la mia vita per alquanti anni perseveri, spero di dire di lei quello che mai non fu detto di alcuna. E poi piaccia a Colui ch'è Sire della cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria della...
Page 97 - ... una mirabile visione, nella quale vide cose che gli fecero proporre di non dir più di quella benedetta, in fino a tanto che non potesse più degnamente trattare di lei.
Page 105 - Noi siamo usciti fore del maggior corpo al ciel ch'£ pura luce, luce intellettual, piena d'amore, amor di vero ben, pien di letizia, letizia ehe trascende ogni dolzore3.
Page 110 - Emide, alle immagini virgiliane, nella descrizione del Tartaro e dell'Eliso, mescerà le dantesche. La Divina Commedia diventerà egualmente libro del volgo e libro dei teologi ; e se le donne di Ravenna veggendo passare il poeta, muto e in sè raccolto, paurose lo additeranno ai figliuoletti come colui...
Page 107 - L'identità del soggetto ha, dunque, sua ragione nelle opinioni del tempo: quella dei particolari può essere o fortuita, o derivata dalla natura stessa dell'argomento, ovvero anche dalla tradizione '. Tuttavia, che Dante il quale alla ispirazione accoppiava la dottrina, e che d'ogni cosa si mostra studioso e conoscitore, dovesse interamente ignorare queste scritture...
Page 23 - Fili, recordare quia recepisti bona in vita tua, et Lazarus similiter mala : nunc autem hic consolatur, tu vero cruciaris.
Page 84 - XII. 2IÌ. che gli erano stati aperti nemici o non lo avevano favorito, e glorificato in ciclo quelli che gli si erano mostrati ligi, i poeti tennero altro modo e fecero altra scelta, ed ebbero agio di mordere acremente l'avarizia, la simonia, la scostumatezza del clero. E così, l'arma che il sacerdozio aveva maneggiato a sua difesa, eragli volta contro ad offesa; e quei racconti dei quali fino allora il popolo aveva avuto terrore, davano occasione alle grasse risate dei borghesi, che si rinfrancavano...
Page 97 - Commedia era già, dunque, in embrione e in abbozzo, prima che la mano di Dante le desse forma immortale nel suo poema.
Page 79 - ... letto di fuoco ardente, nel quale era l'anima del detto suo nipote morto, dicendogli, che per la sua simonia era così giudicato. E vide nella visione fare un altro palazzo...
Page 106 - Ardua cosa sarebbe l' affermare che tal o tal altra leggenda sia stata l'esempio tenuto innanzi da Dante, e quasi il germe onde poi si svolse il gran Poema. Certo è che coteste scritture erano forma di concetti generalmente sparsi nelle plebi cristiane; tanto che si potrebbe anche sostenere, che più che ad esse Dante abbia direttamente attinto alla coscienza popolare, la quale, meditando sull'argomento...