Rime antiche ossia Poesie liriche italiane de' secoli xiii, xiv e xv, scelte ed. illustr. da L. Selliers di Moranville

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Louis Selliers de Moranville
1845
 

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Page 87 - Solo e pensoso i più deserti campi • Vo misurando a passi tardi e lenti ; E gli occhi porto per fuggir intenti Dove yestigio uman 1' arena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi Dal manifesto accorger delle genti: Perchè negli atti d' allegrezza spenti ( Di fuor si legge com...
Page 69 - Amor non averà mai intelletto ; Che non gli fu in piacere alcun disdetto, Quando natura mi chiese a colui Che volle, donne, accompagnarmi a vui. Ciascuna stella negli occhi mi piove Della sua luce e della sua vertute : Le mie bellezze sono al mondo nove; Perocchè di lassù mi son venute; AMOROSE E MORALI.
Page 63 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va sentendosi laudare Benignamente d'umiltà vestuta, E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi si piacente a chi la mira, Che da per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova. E par che della sua labbia si muova Uno spirto soave, pien d' amore, Che va dicendo all'anima: sospira.
Page 63 - 1 cor per sua magione, dentro la qual dormendo si riposa tal volta poca e tal lunga stagione. Bieltate appare in saggia donna pui, che piace agli occhi sì, che dentro al core nasce un disio de la cosa piacente; e tanto dura talora in costui, che fa svegliar lo spirito d'Amore. E simil face in donna orno valente.
Page 93 - Da' be' rami scendea (Dolce nella memoria) Una pioggia di fior sovra '1 suo grembo; Ed ella si sedea Umile in tanta gloria, Coverta già dell'amoroso nembo. Qual fior cadea sul lembo Qual su le trecce bionde , Ch...
Page 47 - In un boschetto trovai pastorella Più che la stella bella al mio parere. Capegli avea biondetti, e ricciutelli, E gli occhi pien d'amor, cera rosata : Con sua verghetta pasturava agnelli ; E scalza, e di rugiada era bagnata : Cantava come fosse innamorata, Era adornata di tutto piacere.
Page 23 - Donna (Dio mi dirà), che presumisti? (Sendo l' anima mia a lui davante;) Lo Ciel passasti, e fino a me venisti, E desti in vano amor me per sembiante. A me convien la laude, E alla reina del reame degno, Per cui cessa ogni fraude. Dir gli potrò: tenea d' angel sembianza Che fosse del tuo regno; Non mi sie fallo, s
Page 45 - Va tu, leggera e piana, Dritt' a la donna mia Che per sua cortesia Ti farà molto onore. Tu porterai novelle di sospiri, Piene di doglia e di molta paura ; Ma guarda che persona non ti miri Che sia nemica di gentil natura.
Page 91 - Chiare, fresche e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei che sola a me par donna; Gentil ramo, ove piacque (Con sospir mi rimembra) A lei di fare al bel fianco colonna; Erba e fior, che la gonna Leggiadra ricoverse Con l' angelico seno ; Aer sacro sereno, Ov' Amor co' begli occhi il cor m' aperse : Date udienza insieme Alle dolenti mie parole estreme.
Page 87 - ... 1 van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdono. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno; e del mio vaneggiar vergogna è '1 frutto, e "1 pentersi, e '1 conoscer chiaramente che quanto piace al mondo è breve sogno.

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