I dialoghi di Torquato Tasso, Volume 3

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F. Le Monnier, 1859 - 573 pages
 

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Popular passages

Page 196 - Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond'io nudriva '1 core in sul mio primo giovenile errore, quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono, del vario stile in ch'io piango e ragiono fra le vane speranze e '1 van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdono. Ma ben...
Page 280 - Senefonte, perché la voce ha sempre bisogno de la scrittura; ma la scrittura basta a se medesima senza la voce: la voce è mobile imagine del concetto, le lettere sono quasi statue e simolacri saldissimi. Laonde io assomigliarci la voce ad un vento che non lassi alcun vestigio, o ad una nuvola che, portata da...
Page 565 - ... dico. Chinava a terra il bel guardo gentile e tacendo dicea, come a me parve : - Chi m'allontana il mio fedele amico?
Page 77 - Quando un cor tante in sé virtuti accolse? Benché la somma è di mia morte rea ! Per divina bellezza indarno mira chi gli occhi di costei giammai non vide come soavemente ella gli gira. Non sa come Amor sana e come ancide chi non sa come dolce ella sospira, e come dolce parla e dolce ride.
Page 115 - 1 dolce aer puro e questa luce chiara, che '1 mondo a gli occhi nostri scopre, traesti tu d'abissi oscuri e misti; e tutto quel che 'n terra o 'n ciel riluce di tenebre era chiuso, e tu l'apristi...
Page 159 - ... gli animi e nel farli benevoli, di maniera che non è vera benevolenza o vero amore o vera amicizia dov'ella non si ritrovi. Questa è da tutti desiderata e riduce la moltitudine di tutte le cose ad una perfetta congiunzione; questa passa per tutto e per tutto penetra; per...
Page 463 - Omero, ma gli animi nostri similmente; però disse un altro Poeta : Est Deus in nobis. E per questa cagione Dante invoca la sua mente medesima, eh' è la sua musa, come Orfeo avea fatto assai prima.
Page 281 - ... favore e quasi con l'aura popolare sono portate in alto e poi caggiono a guisa di foglie levate dal vento o pur di minuta polvere sovra i capi e sovra le corone ancora de gli altissimi re; ma spesso da le bocche de gli uomini plebei, quasi da...
Page 86 - Eo son m ciascun tempo ugual d' amare quella donna gentile che mi mostrasti, Amor, subitamente un giorno, che m' entrò sì ne la mente la sua sembianza umile, veggendo te ne...
Page 159 - ... si chiama convenevolmente silenzio. Questo è quell'alto, quel profondo, quel dolce, quel divino silenzio nel quale tutte le ingiurie sono taciute e tutte dimenticate ; questo è quel mirabile silenzio , tanto superiore ad ogni armonia, e ad ogni concerto che facciano gli angioli lodando il creatore, quanto la divina caligine è più luminosa del sole, e de le stelle, e d'ogni altra luce che sia nel cielo.

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