Versuch einer bloss philologischen Erklärung mehrerer dunklen und streitigen Stellen der Göttlichen Komödie, Volumes 1-2

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bei E. Anton, 1860
 

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Page 61 - Lume v' è dato a bene ed a malizia, E libero voler, che, se fatica Nelle prime battaglie col Ciel dura, Poi vince tutto se ben si nutrica.
Page 235 - Che per mare e per terra batti 1' ali, E per lo Inferno il tuo nome si spande. Tra li ladron trovai cinque cotali Tuoi cittadini, onde mi vien vergogna, E tu in grande onranza non ne sali. Ma se presso al mattin del ver si sogna, Tu sentirai di qua da picciol tempo Di quel che Prato, non eh' altri, t' agogna. E se già fosse, non saria per tempo. Così foss' ei, da che pure esser dee ! Che più mi graverà com' più m
Page 182 - 1 viso mi scese in lor più basso , Mirabilmente apparve esser travolto Ciascun dal mento al principio del casso: Che dalle reni era tornato il volto , Ed indietro venir li convenia , Perchè '1 veder dinanzi era lor tolto.
Page 232 - Come procede innanzi dall' ardore, Per lo papiro suso, un color bruno Che non è nero ancora, e 'l bianco muore. Gli altri duo riguardavano, e ciascuno Gridava : o me Agnel, come ti muti ! Vedi che già non se' né duo né uno. Già eran li duo capi un divenuti, Quando n' apparver duo figure miste In una faccia, ov
Page 301 - Degli altri due, ch' hanno il capo di sotto, Quel, ehe pende dal nero ceffo, e Bruto: Vedi come si storce, e non fa motto: E l'altro e Cassio, ehe par si membruto...
Page 1 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v
Page 7 - Temp' era dal principio del mattino, E il sol montava in su con quelle stelle, Ch' eran con lui quando l' Amor divino Mosse da prima quelle cose belle ; . Sì ch
Page 269 - S' aggiunge al mal volere, ed alla possa, Nessun riparo vi può far la gente. La faccia sua mi parea lunga e grossa Come la pina di san Pietro a Roma : E a sua proporzione eran l' altr
Page 80 - Al mio ardor fur seme le faville, Che mi scaldar, della divina fiamma, Onde sono allumati più di mille; Del1' Eneida dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice poetando: Senz' essa non fermai peso di dramma.
Page 14 - Dove il vocabol suo diventa vano Arriva' io forato nella gola, Fuggendo a piede e sanguinando il piano. Quivi perdei la vista, e la parola Nel nome di Maria finii, e quivi Caddi, e rimase la mia carne sola. Io dirò il vero, e tu il ridi...

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