Poesie di Giosuè Carducci, MDCCCL-MCM: con due ritratti e quattro fac-similiN. Zanichelli, 1906 - 1075 pages |
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Alceo amore antica aprichi ardea Arno baci Bambolone bella Benedetto Cairoli bianco bionda Busento Campidoglio candido canto CARDUCCI carmi Ché chiome ciel cipressi co'l colli Courmayeur cuor d'amore d'Italia Dante danza desio divino dolce dolor donna Ecco Enrico quinto Eschilo fanciulla fato figli fior fóschi freddo fremito GAETANO TOGNETTI gente gentil giorno giovinetto giú gloria grido guarda intorno Italia l'ale l'alma l'alta l'anima l'aure l'ira l'ombra l'onde lento Lesbo lido lieti lume luna lungo madre mare Martin Lutero mondo monti mormora morte Muggia musa nero notte novella nubi numi occhi ODI BARBARE Omero pallida patria pensiero petto pianto piè poeta polledri popolo primavera pugna raggio ride riso roseo sacro sangue santo selva sereno soave sogni sorride sovra spada spirto splende sposa stelle suon Tarconte terra tombe triste Vanni Fucci vate velo vento verde vergine vermigli zefiri
Popular passages
Page 436 - Ma io d' intorno premere veggo schiavi e tiranni, Ma io su 'l capo stridere m' odo fuggenti gli anni : — Che mai canta, susurrano, costui torbido e sol? Ei canta e culla i queruli mostri de la sua mente E quel che vive e s'agita nel mondo egli non sente—. O popolo d' Italia, vita del mio pensier, O popolo d' Italia, vecchio titano ignavo, Vile io ti dissi in faccia, tu mi gridasti: Bravo; E de' miei versi funebri t
Page 666 - 1 mesto accento De la Versilia che nel cuor mi sta, Come da un sirventese del trecento, Piena di forza e di soavità. O nonna, o nonna! deh com'era bella Quand'ero bimbo!
Page 779 - Chi disconósceti cerchiato ha il senno di fredda tenebra, ea lui nel reo cuore germoglia torpida la selva di barbarie. Salve, dea Roma ! Chinato ai ruderi del Fòro, io seguo con dolci lacrime e adoro i tuoi sparsi vestigi, patria, diva, santa genitrice. Son cittadino per te d...
Page 1020 - L/arcivescovo i conti ei valvassori. Venne al decimo il bando — Uscite, o tristi, Con le donne co' i figli e con le robe : Otto giorni vi dà l'imperatore. - — E noi corremmo urlando a Sant'Ambrogio, Ci abbracciammo a gli altari ed ai sepolcri. Via da la chiesa, con le donne ei figli, Via ci cacciaron come can tignosi».
Page 883 - Solenni in vetta a Monte Mario stanno nel luminoso cheto aere i cipressi, e scorrer muto per i grigi campi mirano il Tebro, mirano al basso nel silenzio Roma stendersi, e, in atto di pastor gigante su grande armento vigile, davanti sorger San Pietro.
Page 487 - Che è che splende su da' monti, e in faccia Al sole appar come novella aurora? Di questi monti per la rosea traccia Passeggian dunque le madonne ancora? Le madonne che vide il Perugino Scender ne' puri occasi de l'aprile, E le braccia, adorando, in su '1 bambino Aprir con deità così gentile?
Page 156 - Prego: de' serti lirici Se me la patria Serra Degno produsse; e il fremito Del mar tósco, e la terra Dove in gran solitudine L'ombra di Populonia e il nome sta, Aspro garzone crebbero Me tra i fantasmi de l'antica età; CARDUCCI. l1 Prego: a la sacra Italia Suoni il mio carme, e fiero Surga ne l' ira, vindice Del romuleo pensiero. Che se ne...
Page 541 - Come, quando su' campi arsi la pia Luna imminente il gelo estivo infonde, Mormora al bianco lume il rio tra via Riscintillando tra le brevi sponde ; E il secreto usignuolo entro le fronde Empie il vasto seren di melodia, Ascolta il v'iatore ed a le bionde Chiome che amo ripensa, e il tempo oblia ; Ed orba madre, che doleasi in vano, Da un avel gli occhi al ciel lucente gira E in quel diffuse albor 1...
Page 859 - Oh quei fanali come s'inseguono accidiosi là dietro gli alberi, tra i rami stillanti di pioggia sbadigliando la luce su '1 fango ! Flebile, acuta, stridula fischia la vaporiera da presso. Plumbeo il cielo e il mattino d'autunno come un grande fantasma n'è intorno. Dove ea che move questa, che affrettasi a' carri foschi, ravvolta e tacita gente?
Page 17 - Giù per li verdi tramiti de' monti, Ed Espero che roseo sormonti Nel profondo seren de' firmamenti, E chiara luna che i sentier tacenti Inalbi e scherzi entro laghetti e fonti, Questo m'era ne' vóti. Or miei desiri Pace ebber qui tra fiumi e tra montagne De le secure muse in compagnia: Pace : se non che te ne' miei sospiri Chiamo, te che da noi ti discompagne, E il caro aspetto de la donna mia.