Discorsi e profili letterari ...

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Tipografia editrice L. F. Cogliati, 1903 - 287 pages
 

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Page 24 - Che avrà in te sì benigno riguardo, Che del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo quel che tra gli altri è più tardo.
Page 25 - In non curar d' argento, nè d' affanni. Le sue magnificenze conosciute Saranno ancora sì, che i suoi nemici Non ne potran tener le lingue mute. A lui t'aspetta ed a' suoi benefici: Per lui fia trasmutata molta gente, Cambiando condizion ricchi e mendici.
Page 251 - Io mi rivolsi attento al primo tuono, E, Te Deum laudamus, mi parea Udir in voce mista al dolce suono. Tale imagine appunto mi rendea Ciò ch'io udiva, qual prender si suole Quando a cantar con organi si stea : Che or sì or no s
Page 24 - mpresso fue, nascendo, sì da questa stella forte, che notabili fien l'opere sue. Non se ne son le genti ancora accorte per la novella età, che pur nove anni son queste rote intorno di lui torte; ma pria che '1 Guasco l'alto Arrigo inganni, parran faville de la sua virtute in non curar d'argento né d'affanni. Le sue magnificenze conosciute saranno ancora, sì che' suoi nemici non ne potran tener le lingue mute. A lui t'aspetta ed a...
Page 31 - ... è dato, per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato mostrando, contro mia voglia, la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata.
Page 24 - Guasco l'alto Arrigo inganni, parran faville della sua virtute in non curar d'argento né d'affanni. Le sue magnificenze conosciute saranno ancora, sì che' suoi nemici non ne potran tener le lingue mute. A lui t'aspetta ed a' suoi benefici; per lui fia trasmutata molta gente, cambiando condizion ricchi e mendici.
Page 89 - Noi, pallide schiatte Che affanna il pensiero, Che assidua combatte La sete del vero, Noi frante nell'ansia D'eccelse riscosse Abbiamo le posse. Varchiamo con foco Deserti e procelle; Pesiamo per gioco I mari e le stelle; Più ratta del folgore Gli spazi trasvola La nostra parola; Ma sotto gli allori...
Page 249 - Lo naturai fu sempre senza errore; Ma l'altro puote errar per malo obbietto, O per troppo o per poco di vigore. Mentre ch'egli è ne
Page 16 - il maggiore tiranno e '1 più possente e ricco che fosse in Lombardia da Azzolino da Romano infino allora » ; Antonio Pucci nel canto LXXVI del Centiloquio parafrasò quanto scrisse il Villani ; Benvenuto de...
Page 35 - A lui t'aspetta e a' suoi benefici: Per lui fia trasmutata molta gente, Cambiando condizion ricchi e mendici: 90 E porterai scritto nella mente Di lui, ma noi dirai: e disse cose Incredibili a quei che fia presente. 93 Poi giunse: figlio, queste son le chiose Di quel che ti fu detto: ecco le insidie, Che dietro a pochi giri son nascose. 96 Non vo' però che a' tuoi vicini invidie, Poscia che s'infutura la tua vita Via più là che il punir di lor perfidie.

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