Prose: a cura e con prefazione di Ettore Allodoli

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R. Carabba, 1913 - 125 pages
 

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Page 54 - XIII, cap. 3. la fatica, suole abbondar nella bocca a' destrieri, e gonfiandosi per l' anelito dalla varietà de' reflessi prende varj colori. Più d'una volta, e con ogni sforzo ed applicazione, tentò di rappresentarla al naturale, e non appagato cancellò la pittura, tornando a rifarla, ma tutto indarno; onde sopraffatto dalla collera, come se guastar lo volesse, avventò nel quadro la spugna, di cui si serviva a nettare i pennelli, tutta intrisa di diversi colori; la quale andando a sorte a percuotere...
Page 60 - Apelle interrogata, rispose che '1 maestro era fuori ; indi soggiunse : E che debbo io dire chi lo cerchi ? — Questi, replicò : Apelle — e preso un pennello, tirò di colore sopra la tavola una sottilissima linea. Raccontò la vecchia tutto il seguito a Protogene ; e dicesi che egli tosto, considerata la sottigliezza della linea, affermasse esservi stato Apelle...
Page 107 - Anzi non solo si dee altri guardare dalle parole disoneste e dalle lorde, ma eziandio dalle vili, e spezialmente colà dove di cose alte e nobili si favelli; e per questa cagione forse meritò alcun biasimo la nostra Beatrice, quando disse: L'alto...
Page 54 - Fecelo adunque alto di testa e surlo di còllo, con orecchi tesi, occhi ardenti e vivaci, narici gonfie e fumanti, e come se proprio uscisse di zuffa, ritenente nel sembiante il furore conceputo nel corso. Parea che battendo ad ogni momento le zampe, si divorasse il terreno, e incapace di fermezza sempre balzasse, appena toccando il suolo. Raffrenavalo il cavaliere, e reprimeva quell'impeto guerriero, tenendo. salde le briglie. Era ornai condotta l' immagine con tutti i requisiti, sicché sembrava...
Page 52 - Dopo a tutti veniva il Pentimento, colmo di dolore, rinvolto in lacero bruno, il quale addietro volgendosi scorgea venir da lungi la Verità, non meno allegra che modesta, nè meno modesta che bella.
Page 31 - Zeusi l' immagine far volse , Che por dovea nel tempio di Giunone, E tante belle nude insieme accolse ; E che per una farne in perfezione, Da chi una parte e da chi un' altra tolse; Non avea da tórre altra che costei, Ché tutte le bellezze erano in lei.
Page 125 - ... et ineptas cavillationes descendendum atque his 34 ingenia concidi et comminui credo. Sed nihil ex grarnmatice nocuerit nisi quod supervacuum est. An ideo minor est M. Tullius orator quod idem artis huius diligentissimus fuit et in filio, ut epistulis apparet, recte loquendi asper quoque exactor?
Page 27 - Stando adunque le cose in tal guisa disposte, non perdettero i primi, tuttoché superati da' susseguenti, l'onore dell'invenzione; e a' posteri restò la speranza di vincer tutti i passati senza tor loro il vanto d'essere stati i maestri. Questa diversità di principi, di progressi e di gradi più che in altro magistero ben si ravvisa nella pittura, di cui veramente io non so se l...
Page 94 - Dico io: si parte dalla terra la sustanza nutritiva indifferente e s'abbatte in queste piante entra in esse, e scorre e sale per i filamenti e per i fori del midollo, del legno, della scorza, nutrisce e germina fronde, fiori e frutte differenti fra loro stesse e anche nelle loro parti. Come va questo fatto che per un sottilissimo picciuòlo passi tutto quello che deve diventar peluria, buccia, polpa, nòcciolo e mandorla, e porti e dispensi il nutrimento a tutti proprio e confacevole senza errar...
Page 30 - Elena. Volentieri ascoltaron questo i Crotoniati, che ben sapevano quant'egli sopra tutti fosse prode in dipigner femmine ; e si diedero a credere che facendo egli uno sforzo in quello in che egli valeva molto, avrebbe lasciata in quel tempio un'opera segnalatissima.

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