La difesa di Dante |
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alcuno altra altre animo antichi anzi Aristofane autore avea aver Beatrice bellezza bello bene Bettinelli buon buon gusto cammino canto capo censura cerchio certo ch'egli ch'io cielo coloro cominciò Commedia conoscere corpo credo critici cuore Dante dare dice difesa dire Divina Doni Enea esso fare fece fiere finalmente forma fosse genti giorni giudizio Gozzi gran guida imitazione immagini ingegno intendere intorno italiani l'altro lascia latini legge Lettera Lettere libro lingua luna luogo maestro male manda mani medesimo mente mette mezzo mondo morte nobili nome nuova occhi onore opere padre Paradiso pare parlare parole passo pensa pensiero Petrarca poco poema poesia poeta poetico possa potuto presente pubblica pure Purgatorio ragione salire sarà scritto scrivere sentire signor spirito stampata stile studio terra tratto trova umana uomo varie vede Venezia venire vero versi vestito Virgilio virtù viva voglia vola volte vuole
Popular passages
Page 90 - Prima ch' io fuor di puerizia fosse, Volsimi alla sinistra col rispitto Col quale il fantolin corre alla mamma. Quando ha paura o quando egli è afflitto, Per dicere a Virgilio: Men che dramma Di sangue m' è rimasa che non tremi ; Conosco i segni dell
Page 22 - Ducere quo vellet. Fuit haec sapientia quondam, Publica privatis secernere, sacra profanis, Concubitu prohibere vago, dare jura maritis, Oppida moliri, leges incidere ligno ; Sic honor et nomen divinis vatibus atque 400 Carminibus venit.
Page 87 - O sacrosante Vergini, se fami, Freddi, o vigilie mai per voi soffersi, Cagion mi sprona, ch
Page 105 - Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita.
Page 80 - E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sae veracemente. Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Page 105 - 1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato ; e il colore era bruno, ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.
Page 86 - Non aspettar mio dir più nè mio cenno: libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno; per ch'io te sovra te corono e mitrio.
Page 96 - E non fe' motto a noi; ma fé sembiante D'uomo, cui altra cura stringa e morda, Che quella di colui che gli è davante: E noi movemmo i piedi in ver la terra, Sicuri appresso le parole sante. Dentro v'entrammo senza alcuna guerra: Ed io, ch...
Page 11 - Maestro, che l'andare allenti? Che ti fa ciò , che quivi si pispiglia ? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: * Sta come torre ferma , che non crolla Giammai la cima per soffiar de...
Page 84 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...