Gerusalemme liberata oen bravi note atoriche o letterarie1885 - 84112 pages |
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Adrasto Aladino alfin allor anco Argante Armida avea Baldovino Boemondo campo Capitan cavalier ch'a ch'al ch'è ch'io Chè ciel Circasso città Clorinda colpo Cristiani Cristo d'alto d'Egitto destra destrier difesa Dittamo dolce duce fero feroce ferro fiede fiume Flegetonte foco Franchi fugge furor genti Gerus Gerusalemme GERUSALEMME LIBERATA gira Goffredo gran grida guardia Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto Ismeno l'altro l'arme l'ira lassi lieto loco lunge medesmo mira monte mortal morte mostri mura nemico Nilo notte novo occhi omai Pagan Palestina parla passi percosse periglio petto piaga pianto picciol piè Pietro l'eremita pio Buglion poscia pregio primiero pugna puote Quinci quivi ragion Raimondo Raimondo di Tolosa re norvegi regno Rinaldo sangue scudo sdegno seco secura segue selva sembiante signor Solimano sovra spada stuol suon Tancredi Tasso terra torre tosto turba usbergo vede veggio vendetta vinto volge volto
Popular passages
Page 254 - Vuoi ne l'armi provarla: un uom la stima Degno a cui sua virtù si paragone. Va girando colei l'alpestre cima Verso altra porta, ove d'entrar dispone. Segue egli impetuoso; onde, assai prima Che giunga, in guisa avvien che d'armi suone.. Ch'ella si volge, e grida: O tu, che porte, Che corri si? Risponde: e guerra e morte.
Page 1 - O Musa, tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona, Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona S'intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti, che de
Page 326 - Vezzosi augelli infra le verdi fronde Temprano a prova lascivette note . Mormora l'aura, e fa le foglie e l'onde Garrir, che variamente ella percote. Quando taccion gli augelli, alto risponde ; Quando cantan gli augei, più lieve scote: Sia caso od arte, or accompagna, ed ora Alterna i versi lor la musica ora.
Page 65 - Qui mille immonde Arpie vedresti e mille Centauri e Sfingi e pallide Gorgoni, molte e molte latrar voraci Scille, e fischiar Idre e sibilar Pitoni, e vomitar Chimere atre faville, e Polifemi orrendi e Gerioni; e in novi mostri, e non più intesi o visti, diversi aspetti in un confusi e misti.
Page 2 - Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritogli Al furor di fortuna, e guidi in porto Me peregrino errante, e fra gli scogli E fra l'onde agitato e quasi absorto, Queste mie carte in lieta fronte accogli, Che quasi in voto a te sacrate i
Page 259 - D'un bel pallore ha il bianco volto asperso, Come a gigli sarian miste viole : E gli occhi al cielo affisa; e in lei converso Sembra per la pietate il cielo e...
Page 308 - Così piuma talor, che di gentile amorosa colomba il collo cinge, mai non si scorge a se stessa simile, ma in diversi colori al sol si tinge. Or d'accesi rubin sembra un monile, or di verdi smeraldi il lume finge, or insieme gli mesce, e varia e vaga in cento modi i riguardanti appaga.
Page 28 - 1 vulgo uscì soletta, non coprì sue bellezze, e non l'espose; raccolse gli occhi, andò nel vel ristretta, con ischive maniere e generose. Non sai ben dir s'adorna, o se negletta: se caso od arte il bel volto compose; di natura, d'Amor, de' cieli amici le negligenze sue sono artifici.
Page 303 - Ma quando in lui fissò lo sguardo e vide come placido in vista egli respira, e ne' begli occhi un dolce atto che ride, benché sian chiusi (or che fia s'ei li gira?), pria s'arresta sospesa, e gli s'asside poscia vicina, e placar sente ogn'ira mentre il risguarda; e 'n su la vaga fronte pende ornai sì che par Narciso al fonte.
Page 186 - Po l' angusta sponda ; Ma sempre più, quanto è più lunge al fonte, Di nove forze insuperbito abbonda: Sovra i rotti confini alza la fronte Di tauro, e vincitor d'intorno inonda ; E con più corna Adria respinge, e pare Che guerra porti, e non tributo, al mare. XLVII Goffredo , ove fuggir l' impaurite Sue genti vede, accorre, e le minaccia: Qual timor, grida, è questo?