La divine comédie: Le Purgatoire. Le Paradis |
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altro âmes amor amour ancor avant Béatrice belle buon c'est-à-dire CANTO cause cercle CHANT choses ciel ciò colui come commença corps Cosi côté d'où Dame Dante demande désir devant dicea Dieu dire disait divine dolce Donna ensuite esprit esser fece fils forme gente Guide haut jour l'amour l'autre l'un levai lieu luce lume lumière main maintenant Marie mente monde monte montre mort mortels mouvement nature NOTES occhi ogni parler paroles passi pensée père pieds più poco Poëte porte premier pria qu'en qu'un quale questa rayons regarde rend saint sens senti sera seul soleil sorte terre tira tournai tutte tutto veder venir vertu vidi vient vista vita vive voie vois voix voler vrai yeux
Popular passages
Page 285 - Dice che l'alma alla sua stella riede, credendo quella quindi esser decisa quando natura per forma la diede...
Page 33 - Indi la valle, come il di fu spento, Da Pratomagno al gran giogo coperse Di nebbia, e il ciel di sopra fece intento. SI, che il pregno aere in acqua si converse: La pioggia cadde, ed ai fossati venne Di lei ciò che la terra non sofferse. E come a' rivi grandi si convenne, Ver lo fiume real tanto veloce Si ruinò, che nulla la ritenne.
Page 509 - Ma l'altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d'api, che s...
Page 530 - ... indova; ma non eran da ciò le proprie penne: se non che la mia mente fu percossa da un fulgore in che sua voglia venne.
Page 510 - E quasi peregrin, che si ricrea Nel tempio del suo voto, riguardando, E spera già ridir com' ello stea, Sì per la viva luce passeggiando, Menava io gli occhi per li gradi, Mo su, mo giù, e mo ricirculando.
Page 442 - Quale ne' plenilunii sereni Trivia ride tra le ninfe eterne, Che dipingono il ciel per tutti i seni, Vid...
Page 252 - Voi conoscete, e ciò ch' ad essa è buono. Ed ella a me : Da tema e da vergogna Voglio che tu omai ti disviluppe, Sì che non parli più com' uom che sogna. Sappi che il vaso che il serpente ruppe, Fu, e non è ; ma chi n' ha colpa, creda Che vendetta di Dio non teme suppe.
Page 127 - È chi, per esser suo vicin soppresso, Spera eccellenza, e sol per questo brama Ch' el sia di sua grandezza in basso messo.
Page 230 - Non pur per ovra delle rote magne, Che drizzan ciascun seme ad alcun fine, Secondo che le stelle son compagne; Ma per larghezza di grazie divine, Che sì alti vapori hanno a lor piova, Che nostre viste là non van vicine ; Questi fu tal nella sua vita nuova Virtualmente, ch'ogni abito destro Fatto averebbe in lui mirabil pruovn.
Page 123 - Ti colse nebbia, per la qual vedessi Non altrimenti che per pelle talpe; Come, quando i vapori umidi e spessi A diradar cominciansi, la spera Del Sol debilemente entra per essi; E fia la tua imagine leggiera In giugnere a veder, com' io rividi Lo Sole in pria, che già nel corcare era. Sì, pareggiando i miei co' passi fidi 19 Del mio Maestro, usci' fuor di tal nube A' raggi, morti già ne