Raccolta dei poeti satirici italiani: premessovi un discorso intorno alla satira ed all' ufficio morale di essa, Volume 1

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Dalla Società editrice della Biblioteca dei comuni italiani, 1853
 

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Page 373 - ... e chi si gratta, E chi vende ai baron le pere cotte: Un che piscia, un che caca, un...
Page 341 - Stelle gli occhi, arco il ciglio , e cielo il viso, Tuoni, e fulmini i detti, e lampi i guardi, Bocca mista d'Inferno, e Paradiso. Dir, che i sospiri son bombe e petardi , Pioggia d'oro i capei, fucina il petto , Dove il magnano Amor tempera i dardi.
Page 277 - Or poi ch' io non son atto a tali imprese , lo vi domando quel che non vi costa , E che di poco mi siate cortese. Nomine tantum star a vostra posta, Ch'io non son atto da senno a servire, E tutto '1 giorno andar correndo in posta. Or , monsignor , voi mi potreste dire , Ben , chi sei tu che cerchi questo nome? Io mi vorrei di te meglio chiarire. Io son per dirvi il nome col cognome, E la forma d' un uom di ventott' anni Di scriver quasi dal piede a le chiome.
Page 345 - La farina ch' è vecchia , e la moderna. Raro è quel libro che non sia un centone Di cose a questo e quel tolte e rapite , Sotto il pretesto de 1' imitazione. Aristofano, Orazio! ove siete ite, Anime grandi ? ah per pietade un poco Fuor de' sepolcri in questa luce uscite.
Page 376 - Ma parlo del costume, in cui mi pare Che il vostro gran saper si cangi in vizio. Dovevi pur distinguere e pensare Che dipingevi in chiesa; in quanto a me, Sembra una stufa questo vostro altare.
Page 341 - Che non udite ogimn muoversi a riso In sentirvi lodar le vostre dame. Stelle gli occhi, arco il ciglio e cielo il viso, Tuoni e fulmini i detti, e lampi i guardi, Bocca mista d'inferno e paradiso! Dir che i sospiri son bombe e petardi. Pioggia d'oro i capei, lucina il petto, Ove il magnano Amor tempera i dardi!
Page 398 - Mira i serpenti in bocca alle cicogne, e quel fumo ch'ai ciel gir non s'attenta, olocausto è di furti e di vergogne. Mira che del morir nulla paventa chi le carriere alle rapine ha ferme, e che un'idra de
Page 342 - Che per parer filosofi e saputi , Se ne van per le strade unti e bisunti Stracciati , sciatti, sucidi, e barbuti: Con chiome rabbuffate , ed occhi smunti, Con scarpe' tacconate , e collar storto , Ricamati di zaccare, e trapunti Cada il giorno all' Occaso, e sorga all' Orto , Sempre cogitabondi , e sempre astratti Hanno un color d
Page 460 - Ma per tenderle insidie e darle il guasto : E se non ti riesce, ululi e piagni. Quella sei tu, che non comporta il fasto; Perchè non può veder se non bassezza ll genio tuo, che fu sempre da basto.
Page 336 - L'empietà verso Iddio, verso i costumi. Da tante e tante iniquità deformi Provo, acceso e confuso, e sprone e freno; Sofferenza irritata a che più dormi? Non vedi tu che tutto il mondo è pieno Di questa razza inutile e molesta, Chè i poeti produr sembra il terreno? Per Dio, poè'ti, io vo' suonare a festa; Me non lusinga ambizion di gloria: Violenza moral mi sprona e desta.

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