Vita di Vittorio Alfieri da Asti: scritta da esso ...Presso L. Ciardetti, 1822 |
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Aderbale alcuni Allobrogi allora Alsazia amici amore anco ancorchè andava assai avea avendo aver avessi avrei Bomilcare buon Caluso CAPITOLO capo casa Catilina cavalli certo ch'egli ch'io chè circa Cirta città Cleopatra codesta colla compagnia congiura Console coorti costoro Cumiana cuore d'ogni dolore Donna dovea erano essendo età feci Firenze forza francese frattanto Getuli giorno Giugurta gloria gran guerra guisa gurta intanto Kehl lasciato leggere letto lingua Londra luogo Mario Massinissa mente mesi Metello mezzo Micipsa nemici nessuna niun nobili notte nulla Numanzia Numidi nuovo occhi Olanda oncia oramai padre Parigi passo pensare pochi poco poeti potea poteva punto pure quattro quei quell'anno ragione repubblica rime ritrovare riusciva Romani sapeva scrivere Senato sentiva signora Silla simo soggiorno soldati somma stampa stava stesi studio Torino tosto tragedie troppo trovava vedere veniva vergogna vero verseggiare verso viaggio virtù VITTORIO ALFIERI volli voluto ZEUSIPPO כג
Popular passages
Page 131 - ... di grida, di pianti, e di furori pur anche, che chi fosse stato a sentirmi nella camera vicina mi avrebbe certamente tenuto per impazzato. All'udire certi gran tratti di quei sommi uomini, spessissimo io balzava in piedi agitatissimo, e fuori di me, e lagrime di dolore e di rabbia mi scaturivano...
Page 11 - Nella città d'Asti in Piemonte, il dì 17 di gennaio dell'anno 1749 ', io nacqui di nobili, agiati, ed onesti parenti. E queste tre loro qualità ho espressamente individuate, ea gran ventura mia le ascrivo per le seguenti ragioni. Il nascere della classe dei nobili...
Page 82 - Diocleziane, mi avea prestato un delizioso ricovero. Le lunghe intere mattinate io ve le impiegava studiando, senza muovermi punto di casa se non se un'ora o due cavalcando per quelle solitudini immense che in quel circondario disabitato di Roma invitano a riflettere, piangere, e poetare. La sera scendeva nell'abitato, e ristorato...
Page 57 - ... ed agitandomi ogni più interna fibra, a tal segno che per più settimane io rimasi immerso in una malinconia straordinaria ma non dispiacevole...
Page 82 - ... in ogni angolo della città, per vederla passare in tale o tal via, nelle passeggiate pubbliche del Valentino e Cittadella; un non poterla...
Page 2 - E' ti convien di necessità retrocedere, e per così dir, rimbambire, studiando ex professo da capo la grammatica, e susseguentemente tutto quel che ci vuole per sapere scrivere correttamente e con arte.,, E tanto gridò* questa voce, ch'io finalmente mi persuasi, e chinai il capo e le spalle.
Page 120 - Tacito, qual egli si professava, io sentii nel mio intimo un certo tal moto d' indegnazione; e tosto, buttato là il libro saltai a sedere sul letto, dov'io giaceva nel leggere; ed impugnata con ira la penna, ad alta voce gridando dissi a me stesso: « Plinio mio, se tu eri davvero e l'amico, e l'emulo, e l'ammiratore di Tacito, ecco come avresti dovuto parlare a...
Page 58 - ... divezzatomi dal teatro ci ritorno dopo un certo intervallo, ritrovo sempre non vi essere il più potente e indomabile agitatore dell'animo, cuore, ed intelletto mio, di quel che lo siano i suoni tutti, e specialmente le voci di contralto e di donna. Nessuna cosa mi desta più affetti, e più vari, e terribili. E quasi tutte le mie tragedie sono state ideate da me o nell'atto del sentir musica, o poche ore dopo.
Page 182 - ... poter mai scrivere nessuna cosa né in prosa né in versi, io mi contentava di ruminar fra me stesso, e di piangere alle volte dirottamente senza saper di che, e nello stesso modo di ridere : due cose che se non sono poi seguitate da scritto nessuno, son tenute per mera pazzia, e lo sono; se partoriscono scritti, si chiamano poesia, e lo sono.
Page 121 - ... che nella capitale; tutte queste doti vere ed uniche di quel fortunato e libero paese, mi rapirono l'animo a bella prima, e in due altri viaggi, oltre quello...