Gli studi danteschi

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La Tipografica veronese, 1921 - 441 pages
 

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Popular passages

Page 319 - ... è dato), per le parti quasi tutte alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà. E sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de...
Page 319 - Poichè fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l'animo...
Page 362 - Lo pane altrui, e coni1 è duro calle Lo scendere e '1 salir per l'altrui scale. E quel che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle ; Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te ; ma poco appresso Ella, non tu, n
Page 30 - Dante era de' maggiori governatori della nostra città, e di quella parte, bene che fosse guelfo; e però sanza altra colpa colla detta parte Bianca fu cacciato e sbandito di Firenze, e andossene allo Studio a Bologna, e poi a Parigi, e in più parti del mondo. Questi fu grande letterato quasi in ogni scienza, tutto fosse laico; fu sommo poeta e...
Page 17 - Dixit et ante tulit gressum camposque nitentis desuper ostentat ; dehinc summa cacumina linquunt. At pater Anchises penitus convalle virenti inclusas animas superumque ad lumen ituras 680 lustrabat studio recolens omnemque suorum forte recensebat numerum carosque nepotes fataque fortunasque virum moresque manusque. Isque ubi tendentem adversum per gramina vidit...
Page 219 - Nell'ordine ch'io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, più al principio loro e men vicine; onde si muovono a diversi porti per lo gran mar dell'essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il foco inver la luna, questi ne' cor mortali è permotore, questi la terra in sé stringe e aduna.
Page 372 - Dio per contrizione d'ogni cosa commessa da lui contra al suo piacere, sì come da uomo ", riconciliatosi; del mese di settembre negli anni di Cristo MCCCXXI, nel dì che la esaltazione della santa Croce si celebra dalla Chiesa...
Page 202 - Per che più chiedere non si dee a vedere che speziai nascimento e speziai processo da Dio pensato e ordinato fosse quello della santa città. E certo sono di ferma opinione, che le pietre che nelle mura sue stanno siano degne di reverenzia ; e '1 suolo dov'ella siede sia degno oltre quello che per gli uomini è predicato e provato.1 CAPITOLO VI.
Page 261 - Quantum enim pertinet ad hanc vitam mortalium, quae paucis diebus ducitur et finitur, quid interest sub cuius imperio vivat homo moriturus, si illi qui imperant ad impia et iniqua non cogant ? Aut vero aliquid nocuerunt Romani gentibus, quibus subiugatis inposuerunt leges suas, nisi quia id factum est ingenti strage bellorum?
Page 246 - Ch'ei fu dell'alma Roma e di suo Impero Nell'Empireo Ciel per padre eletto: La quale, e il quale (a voler dir lo vero) Fur stabiliti per lo loco santo, U' siede il successor del maggior Piero.

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