Del primato morale e civile degli Italiani, Volume 2

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S. Bonamici, 1846 - 938 pages
 

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Page 402 - Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scendere, e 'l salir per l' altrui scale. E quel, che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle : Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te : ma poco appresso Ella, non tu, n
Page 158 - Italiano li negherebbe l'ossequio? A ognuno puzza questo barbaro dominio. Pigli, adunque, la illustre casa vostra questo assunto, con quello animo e con quella speranza che si pigliano le imprese...
Page 73 - Onde i due uomini, che compierono di recente il corso dell' estro inventivo nel doppio giro della contemplazione e della vita pratica, uscirono da quel legnaggio, che par nato egualmente alle grandi idee e alle magnanime imprese. ll difetto, che ci viene imputato di non saper maturare le nostre scoperte e di lasciar che gli strani ce ne rapiscan l'onore, prova appunto la fecondità del nostro ingegno ; che nato a creare, si sdegna di ripulire...
Page 411 - Il appartient aux prélats, aux nobles, aux grands officiers de l'État, d'être les dépositaires et les gardiens des vérités conservatrices ; d'apprendre aux nations ce qui est mal et ce qui est bien ; ce qui est vrai et ce qui est faux dans l'ordre moral et spirituel ; les autres n'ont pas droit de raisonner sur ces sortes de matières ; ils ont les sciences naturelles pour s'amuser ; de quoi pourraient-ils se plaindre...
Page 104 - Itatia contiene in sé medesima , sovrattutto per via della retigione , tutte le condizioni richieste al suo nazionale e potitico risorgimento , e che per darvi opera in effetto non ha d'uopo di rivoluzioni interne, né tampoco d'invasioni o d'imitazioni forestiere.
Page 40 - Europa, in cui ai vantaggi di natura si aggiungono gli acquisti del culto civile ; la quale, già composta a repubblica di nazioni e di potentati sotto un capo unico, e indirizzata a esserlo di nuovo, è nel suo breve giro un compendio del mondo, e racchiude tanta varietà di doti, di attitudini, di uffici e di fortune, quanti sono i membri componenti la sua cristiana e politica fratellanza. Chi non conosce i molti e vari pregi del popolo francese? I quali convien pure che siano eminenti, poiché...
Page 389 - L'altre sedi parer vide a' suoi figli. 29 Senton gli estrani, ogni memoria un nulla Esser a quella ond'è l'Italia erede; Sentono, ogni lor patria esser fanciulla Verso colei ch'ogni grandezza eccede; E veggon ben che se strozzate in culla Non fosser quante doti il ciel concede, Se fosse Italia ancor per poco sciolta, Regina torneria la terza volta.
Page 7 - E chi, dopo averlo letto, non si è trovato migliore? Mescerò io parole di odio e di rancore alla venerata menzione di chi, soffrendo e perdonando, vinse i suoi percussori, e gli costrinse ad abolire il supplizio, a desiderare che se ne spenga la memoria? Spilberga, grazie a te e alle altre nobili sue vittime, non sarà più inferno di vivi, né infamia del secolo, ma reliquia di martiri e monumento di virtù patria, a cui converranno un dì pellegrine le redente generazioni.
Page 68 - Il primato religioso d'Italia è dunque indubitato, e siccome la religione per la sua natura tiene il primo grado fra le cose umane, ella conferisce agl'Italiani una maggioranza morale e civile. Nel che i dettati della ragione e della storia mirabilmente si accordano. Imperocché dallo stesso luogo, onde muove l'apostolato che semina la fede e l'irriga col proprio sangue, escono altresì i soavi influssi, che fanno germinare il divin seme, lo fan crescere, fiorire, fruttare, rinnovare e perpetuare...
Page 113 - Previdenza ad esser duce e moderatore. Che il Papa sia naturalmente e debba essere effettivamente il capo civile d'Italia, è una verità provata dalla natura delle cose, confermata dalla storia di molti secoli, riconosciuta altre volte dai popoli e dai principi nostrali, e solo messa in dubbio da che gli uni e gli altri bevvero ad estere fonti e ne derivarono il veleno nella loro patria.

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