Bellezze della Divina commedia di Dante Alighieri: dialoghi

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Stab. tip. di P. Androsio, 1866 - 648 pages
 

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Page 82 - Bolle l' inverno la tenace pece A rimpalmar li legni lor non sani, Che navicar non ponno, e in quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda, e chi da poppa; Altri fa remi, ed altri volge sarte ; Chi terzeruolo ed artimon rintoppa : 15 Tal, non per fuoco, ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che inviscava la ripa da ogni parte. Io vedea lei, ma non vedeva in essa Ma...
Page 105 - Tu non pensavi eh' io loico fossi ! A Minos mi portò : e quegli attorse Otto volte la coda al dosso duro ; E poi che per gran rabbia la si morse, Disse : Questi è de' rei del fuoco furo : Per eh' io là, dove vedi, son perduto ; E si vestito andando mi rancure.
Page 135 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi: tu ne vestisti Queste misere carni, e tu ne spoglia.
Page 228 - ... 1 solecchio, che del soverchio visibile lima. Come quando drill' acqua o dallo specchio salta lo raggio all' opposita parte, salendo su per lo modo parecchio a quel che scende, e tanto si diparte dal cader della pietra in igual tratta...
Page 101 - Quando n' apparve una montagna bruna Per la distanza ; e parvemi alta tanto. Quanto veduta non n' aveva alcuna. Noi ci allegrammo ; e tosto tornò in pianto : Ché dalla nuova terra un turbo nacque, E percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe girar con tutte l'acque ; Alla quarta levar la poppa in suso, E la prora ire in giù, com' altrui piacque, Infin che '1 mar fu sopra noi richiuso.
Page 235 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 163 - Se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all'amoroso canto, Che mi solca quetar tutte mie voglie; Di ciò ti piaccia consolare alquanto L'anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto. Amar che nella mente mi ragiona^ Cominciò egli allor si dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona.
Page 212 - Come per sostentar solaio o tetto, Per mensola talvolta una figura Si vede giunger le ginocchia al petto, La qual fa del non ver vera rancura Nascere a chi la vede; così fatti "Vid' io color, quando posi ben cura.
Page 294 - Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio de' morti, Ed a colui che l'ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon pòrti.
Page 409 - Che fe' i Romani al mondo reverendi. Esso ricominciò : a questo regno Non salì mai chi non credette in Cristo, Nè pria nè poi che '1 si chiavasse al legno. Ma vedi, molti gridan: Cristo, Cristo...

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