Studi francescani1904 |
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Popular passages
Page 455 - Ahi, ma qualvolta A voi ripenso, o mie speranze antiche, Ed a quel caro immaginar mio primo; Indi riguardo il viver mio sì vile E sì dolente, e che la morte è quello Che di cotanta speme oggi m'avanza; Sento serrarmi il cor, sento ch'ai tutto Consolarmi non so del mio destino.
Page 224 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l'aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto, il qual s' aggira Sempre in quell' aria senza tempo tinta, Come la rena quando a turbo spira.
Page 457 - Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno Appare in vista, a salutar m'affaccio, E l'antica natura onnipossente, Che mi fece all'affanno. A te la speme Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto. Questo dì fu solenne: or da...
Page 141 - Com'uom che va sotto la luna estiva Tra verdi susurranti alberi al piano; Che in fantastica luce arde la riva Presso e lontano, Ed ei sente un desio d'ignoti amori Una lenta dolcezza al cuor gravare, E perdersi vorria tra i muti albori E dileguare. CARDUCCI. 9. LXXI. Da la qual par eh
Page 116 - La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina ; Voltando e percotendo li molesta.
Page 453 - O speranze, speranze; ameni inganni Della mia prima età! sempre, parlando, Ritorno a voi; che per andar di tempo, Per variar d'affetti e di pensieri, Obbliarvi non so.
Page 308 - Volontà erette su carri; e la croce del Galileo di rosse chiome gittata sarà nelle oscure favisse del Campidoglio, e finito nel mondo il suo regno per sempre. E quella sua vergine madre, vestita di cupa doglianza, solcata di lacrime il volto, trafitta il cuore da spade immote con l'else deserte, si dissolverà come nube...
Page 284 - Né valse esser costante, né feroce, Sì che, dove Maria rimase giuso, Ella con Cristo salse in sulla croce.
Page 116 - E come gli stornei ne portan l' ali, Nel freddo tempo, a schiera larga e piena; Cosi quel fiato gli spiriti mali: Di qua, di là, di giù, di su gli mena; Nulla speranza gli conforta mai. Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando !or lai, Facendo in aer di sé lunga riga; Cosi vid...
Page 37 - Tu se' colei che l'umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore, Per lo cui caldo nell'eterna pace Così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridiana face Di cariiate, e giuso, intra i mortali, Sei di speranza fontana vivace.