La divina commedia, col com. di P. Fraticelli. Nuova ed., con giunte e correzioni

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Page 639 - Lo primo tuo rifugio e il primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo , Che in su la Scala porta il santo uccello; Ch'avrà in te sì benigno riguardo, Che del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo quel che tra gli altri è più tardo.
Page 15 - Poi mi rivolsi a loro, e parla' io, E cominciai: Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page xxxvii - Tal che di comandare io la richiesi. Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella : O anima cortese Mantovana Di cui la fama ancor nel mondo dura, E durerà quanto il moto lontana : L' amico mio, e non della ventura, Nella diserta piaggia è impedito Sì nel cammin, che volto è per paura : E temo che non sia già sì smarrito, Ch' io mi sia tardi al soccorso levata, Per quel ch' io ho di lui nel Cielo udito.
Page 14 - Da ch' hai pietà del nostro mal perverso. Di quel ch' udire , e che parlar vi piace Noi udiremo , e parleremo a vui , Mentrechè '1 vento, come fa, si tace. Siede la terra , dove nata fui , Su la marina, dove '1 Po discende Per aver pace co...
Page 15 - Farò come colui, che piange e dice. Noi leggevamo un giorno per diletto Di Lancillotto, come amor lo strinse: Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso: Ma solo un punto fu quel, che ci vinse.
Page xlii - E che gente è, che par nel duol sì vinta ? Ed egli a me : Questo misero modo Tengon 1' anime triste di coloro, Che visser senza infamia e senza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro Degli angeli che non furon ribelli, Né fur fedeli a Dio, ma per sé foro. Cacciarli i ciel per non esser men belli, Né lo profondo inferno gli riceve, Che alcuna gloria i rei avrebber d
Page 774 - Dopo tanto veder, gli affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani : Vedi Beatrice con quanti Beati Per li miei prieghi ti chiudon le mani. Gli occhi da Dio diletti e venerati, 4o Fissi nell' Orator, ne dimostraro Quanto i devoti prieghi le son grati. Indi all' eterno Lume si drizzaro, Nel qual non si dee creder che s' invii Per creatura l
Page 258 - Perché l'animo tuo tanto s'impiglia, Disse il Maestro, che l'andare allenti? Che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti; Sta, come torre, fermo, che non crolla Giammai la cima per soffiar de
Page 685 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, In che i gravi labor gli...
Page 377 - Veggio in Alagna entrar lo fiordaliso, E nel Vicario suo Cristo esser catto. Veggiolo un' altra volta esser deriso; Veggio rinnovellar 1' aceto e il fele, E tra vivi ladroni * esser anciso.

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