La divina commedia: PurgatorioL. Cappelli, 1919 |
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accidia alcuna amore angeli anime antichi appunto assai avendo Beatrice bella buon canto Capetingi Carlo d'Angiò Carlo di Valois carro Catone cerchio ch'è ch'egli ch'io ché chiama cielo coloro colui Cristo d'essere Dante detto dice dinnanzi dire il poeta divina dolce domanda donna Equiv esempi essendo fece figliuolo Forese gente gione giustizia grido Grifone guarda Guido Guido Guinizelli Iddio indicare Inferno intendere l'altro l'angelo l'anima l'ombra l'uno latino luogo Matelda mente mondo montagna monte morte mostra Nino Visconti occhi ombre Parad parlare parole passi peccato pena penitenza pensare pianta Piccarda poco poeta vuol dire prega pria proposizione causale punto Purg Purgatorio ragione s'intende salire santa sapere segg senso sente sette siderio significa soggiunge Sordello spiriti Stazio superbia terra tosto trova turale umana Vale vede vêr verbo verso Virgilio virtú vivo volge voluto zione
Popular passages
Page 472 - Fuor sei dell' erte vie, fuor sei dell" arte. Vedi là il sol che in fronte ti riluce ; Vedi l'erbetta, i fiori e gli arbuscelli, Che qui la terra sol da sé produce. Mentre che vegnan lieti gli occhi belli Che, lagrimando, a te venir mi fenno, Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più, né mio cenno: Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno ; Per eh' io te sopra te corono e mitrio.
Page 474 - Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo, che soave vento...
Page 105 - Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Page 375 - Facesti come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova, Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti: « Secol si rinnuova; «Torna giustizia, e primo tempo umano, » E progenie discende dal ciel nuova.
Page 131 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Page 300 - L' animo, ch' è creato ad amar presto, Ad ogni cosa è mobile che piace, Tosto che dal piacere in atto è desto. Vostra apprensiva da esser verace Tragge intenzione, e dentro a voi la spiega, Sì che 1
Page 275 - L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore : Quivi s'inganna e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce lo suo amore. Onde convenne legge per fren porre, Convenne rege aver che discernesse Della vera cittade almen la torre.
Page 107 - Che il giardin dell' imperio sia diserto. Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom senza cura: Color già tristi, e questi con sospetti. Vien, crudel, vieni, e vedi la pressura De' tuoi gentili, e cura lor magagne, E vedrai Santafior com
Page 64 - Quando per dilettanze ovver per doglie che alcuna virtù nostra comprenda l'anima bene ad essa si raccoglie, par che a nulla potenza più intenda ; e questo è contra quello error che crede che un'anima sopr
Page 239 - Io veggio tuo nipote, che diventa Cacciator di quei lupi in su la riva Del fiero fiume, e tutti gli sgomenta. Vende la carne loro , essendo viva : Poscia gli ancide, come antica belva : Molti di vita , e sé di pregio priva. Sanguinoso esce della trista selva : Lasciala tal, che di qui a mill' anni Nello stato primaio non si riusclva.