Il BuonarrotiTipografia delle scienze mathematiche e fisiche, 1887 |
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adì alcuni altre anno antica Antonio assai bella campo Capo Cardinale Carlo casa castello certo chiamato chiesa città cittadini colla Comune conte Continua credo dato decto dice dicte dire documenti Domini donna Duca erano famiglia fare figlio figura forma Francesco furono genti giorno Giovanni gran grande Ibid Imperatore intorno Italia l'altro l'anno lato lavoro leggenda lettera lettere libro lungo luogo maggior mandò mano Maria medesimo memoria mente mese mezzo mill monete morì morte mura Nicola nome note notizie nuovo opera ordine padre Palazzo Papa pare parole passo patria Pietro Popolo Porta possa posto potere presente presso principio proprio pubblica pure ragione resto ricorda Romani Sancto Santo scritto secolo seguente seguito sentimento sera Sicilia Signor stemma storia storico studio Tebaldi terra testa titolo tornò Torre tratto trova Vedi venuto vero verso VIII Viterbesi Viterbo
Popular passages
Page 277 - Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica: Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona : Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura: Non avea case di famiglia vote; Non v...
Page 279 - Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Page 288 - Miscellanea di Storia Italiana, edita per cura della Regia Deputazione di Storia Patria.
Page 102 - 1 suo autor per mille gradi ascende, Dove la gloria col saper contende Alzando i vanni a le più eteree parti, A te che premi eterni altrui comparti Di vero onor, qual da virtù s' attende, Sacra colui che sol fra gli altri intende, Più che Greci, Latini, Arabi e Parti. Tu, invitto sir, e fra grandezze nato, Di si ricco tesor stimato degno In questi tempi assai gloriar ti dèi, Ma forse più che da supremi dèi, Per illustrar fra noi...
Page 21 - E quel, che vedi nell' arco declivo, Guglielmo fu, cui quella terra plora, Che piange Carlo e Federigo vivo : Ora conosce come s' innamora Lo Ciel del giusto rege, ed al sembiante Del suo fulgore il fa vedere ancora.
Page 323 - H provenzale in caricatura (Memoria letta alla R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova nella tornata del giorao 4 aprile 1897 ed inserita nel volume XIII, dispensa II degli Atti e Memorie).
Page 21 - Vedrassi 1' avarizia e la viltate Di quel che guarda l'Isola del fuoco, Dove Anchise fini la lunga etate; E, a dare ad intender quanto è poco, La sua scrittura fien lettere mozze, Che noteranno molto in parvo loco.
Page 284 - XXXII. P. Cornelius consul triduo fere post, quam Hannibal a ripa Rhodani movit, quadrato agmine ad castra hostium venerat, 15 2 nullam dimicandi moram facturus.
Page 240 - Mai non si satisfaceva de' versi suoi, e li mutava e rimutava; e per questo non si teneva in mente niun suo verso. Ma di cosa che perdesse niuna gli dolse mai tanto, come di un epigramma che fece per una colonna di marmo, la quale si ruppe nel portarla a Ferrara.
Page 243 - DEI nomine Amen . Per hoc presens publicum instrumentum cunctis pateat euidenter et sit notum quod anno...