Il vero amico del popolo1850 |
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abbia alcuni allora altre amici anno associazioni bene bisogno buon capo caso Cattolica certo chiamato Chiesa cittadini colla coloro comune conoscere Conte continuata Costituzione credere dato democratici desidera dice dichiarato dire Direzione diritto dono Ecco erano europea fare figli finalmente foglio forza Francese Francia furono generale Giornali giorno Governo gran grida guerra idea lasciare lavoro legge libertà Londra Luigi lungo luogo maggior male mandato mano medesimo mente mese mezzo Ministro mondo morte Napoleone nazionale Nazione nome notizia nulla numero nuovo opera ordine paese paga pare Parigi parla parole passato patria patriotti pensare Piemonte poco politica popolo porta possa posta potere presente Presidente principio progresso proprio prova Prussia pubblica pure ragione Religione religioso Repubblica ricevono rivoluzione santa sapere sarà sarebbe sentimento sera Signori sistema sociale Società Torino tornato trova ultimo vedere vero verso Viva vogliono vuole zione
Popular passages
Page 686 - Ch' io ho veduto tutto il verno prima II prun mostrarsi rigido e feroce, Poscia portar la rosa in su la cima; E legno vidi già dritto e veloce Correr lo mar per tutto suo cammino, Perire al fine all
Page 803 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio: Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che l' uccide : Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Page 686 - Perch' egl' incontra che più volte piega L' opinion corrente in falsa parte, E poi l' affetto lo intelletto lega. Vie più che indarno da riva si parte, Perché non torna tal qual ei si move, Chi pesca per lo vero e non ha l...
Page 687 - Ed io mirava ancora all' alto muro; Dicere udimmi : Guarda, come passi; Fa si, che tu non calchi con le piante 20 Le teste de' fratei miseri lassi. Perch' io mi volsi, e vidimi davante E sotto i piedi un lago, che per gelo Avea di vetro, e non d
Page 122 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti e alti guai Risonavan per l' aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d...
Page 686 - Sabellio ed Arrio, e quegli stolti Che furon come spade alle scritture In render torti li diritti volti.
Page 60 - Date a Cesare quel che è di Cesare ea Dio quel che è di Dio » che, nella sua chiarezza, mi pare - scusatemi - una risposta più romana che giudaica.
Page 72 - Altri fiumi, altri laghi, altre campagne sono là su, che non son qui tra noi; altri piani, altre valli, altre montagne, c'han le cittadi, hanno i castelli suoi...
Page 241 - Come le pecorelle escon del chiuso ad una, a due, a tre, e 1' altre stanno timidette atterrando 1' occhio e il muso; e ciò che fa la prima, e 1* altre fanno, addossandosi a lei s
Page 691 - Che l'uomo ambizioso è uom crudele. Tra le sue mire di grandezza e lui Metti il capo del padre e del fratello: Calcherà l'uno e l'altro, e farà d'ambo Sgabello ai piedi per salir sublime. Questo appunto fec'io della mia figlia; Cosi de' sacerdoti alla bipenne La mia Dirce proffersi.